Clima: Perché studiare le correnti oceaniche?

Il ruolo dell’Oceano nel sistema climatico globale

La Terra è un’enorme macchina termica, in cui a regolarne gli equilibri intervengono Atmosfera, Oceani, Geosfera e Biosfera. Tra essi solo i primi due però si occupano di ridistribuire il calore dalle zone in surplus di energia a quelle in deficit ed in particolare gli Oceani hanno un ruolo maggiore nel bilancio del calore. Studiando le correnti oceaniche si comprende meglio la variabilità climatica, il passato infatti ci insegna che la glaciazione Younger Dryas sia stata provocata da “un’interruzione” della Corrente del Golfo. Anche oggi quest’ultima si sta rallentando e sembrano essere sempre più evidenti sintomi di un nuovo periodo glaciale.

 Cos’è il Clima e perché è sbagliato credere che solo l’Atmosfera lo influenzi?

Quando parliamo di Clima immediatamente facciamo riferimento alle condizioni meteorologiche medie di aree geografiche più o meno estese, su differenti scale temporali, non inferiori ai 30 anni. In termini più scientifici viene più correttamente definito come stato di equilibrio energetico tra flusso di energia solare entrante e flusso di energia uscente dal nostro pianeta. La Terra dunque può essere vista come un’enorme macchina termica che assorbe l’energia dal Sole, la trasforma, la rielabora in varie forme e riemette nello spazio la parte non utilizzata.

L’errore in cui si casca il più delle volte è dunque pensare che il Clima non abbia nessun collegamento con altri sistemi presenti in natura al di fuori dell’Atmosfera. In realtà a costituire il sistema climatico di questa grande macchina sono l’Atmosfera, gli Oceani, la Geosfera e la Biosfera.

Tra di essi solo due sistemi si occupano però di distribuire il calore dalle zone in surplus di energia a quelle in deficit e sono l’Atmosfera e gli Oceani. Tra i due, diversamente da quanto molti credono l’Atmosfera ha un ruolo minore nel bilancio di calore, in quanto essa immagazzina solo un quarto del calore specifico che riesce ad assorbire l’oceano. Tuttavia, a causa della minore densità, l’aria è un mezzo più veloce in questi processi e quindi risponde più rapidamente a variazioni nei forzanti climatici.

Studiare gli Oceani è dunque fondamentale per comprendere il Clima del nostro pianeta, non meno di quanto sia importante indagare la variabilità atmosferica!

Questi due sistemi dinamici non possono essere scissi tra di loro e studiarne le interazioni ci aiuterebbe anche a cogliere meglio la variabilità climatica. Non è un caso che quando si sente parlare di cambiamenti climatici nei paesi dell’Ovest si faccia spesso riferimento alla Corrente del Golfo. Quest’ultima è sicuramente una delle correnti più importanti del nostro pianeta poiché trasporta calore dall’equatore ai poli e qualora venisse “interrotta” questo comporterebbe l’avvento di un nuovo periodo glaciale sul Nord Europa e parte dell’emisfero boreale poiché si andrebbe a distruggere l’equilibrio climatico.  Ciò già è successo circa 12.500 anni fa, nel periodo noto come Younger Dryas, quando la Terra stava uscendo da un periodo di glaciazione e si stava riscaldando.

Questa glaciazione si presume che abbia avuto una durata di circa 1300 anni e che sia stata provocata dall’elevato apporto di acqua dolce in mare, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai del Nord America. Ciò avrebbe destabilizzato la formazione di acque dense e dunque anche l’intero nastro trasportatore oceanico Conveyor Belt. Questo ha provocato, tra l’altro, anche dei terremoti isostatici, dovuti al minor peso della massa ghiacciata, che fa sollevare la crosta terrestre. Ad oggi il rischio che ciò si verifichi nuovamente è sempre più concreto in quanto si osserva un rallentamento della Corrente del Golfo, probabilmente determinato dallo scioglimento dei ghiacciai di calotta in atto a causa del Global Warming. Tra l’altro sono stati registrati anche dei piccoli terremoti in Alaska e Groenlandia.

Sono dunque sempre più evidenti i sintomi di una nuova fase glaciale, quel che si temeva sembra si stia avverando!