Siamo ormai alle porte del peggioramento che interesserà le giornate da venerdì a lunedì della prossima settimana. Ci teniamo a ricordare che si tratterà di un normale peggioramento estivo, dovuto al passaggio di una “goccia fredda” in quota ma che porterà le temperature al suolo entro la media.
L’animazione che vi proponiamo di seguito mostra l’evoluzione del campo di pressione, temperatura e dei venti a circa 5 km di quota da venerdì a domenica sera e delinea l’arrivo della saccatura, il successivo isolamento del minimo in quota (T) ed il movimento sul Tirreno ed, infine, lo Ionio. Notiamo, innanzitutto, come il nucleo freddo sia di solo qualche grado inferiore all’ambiente circostante: già da questo si può dedurre che la fenomenologia associata (temporali e piogge) non sarà poí così intensa.
Dalla stessa animazione è possibile intravedere anche la rotazione dei venti, dovuta alla rotazione antioraria indotta dal minimo in quota. Tale circolazione si ripeterà anche al suolo, seppur con qualche differenza dovuta alla presenza dell’orografia. La mappa sottostante mostra, tuttavia, come la direzione prevalente sia dai quadranti settentrionali, ed in particolare da nord-est. Si tratterà, quindi, di venti freschi e secchi su gran parte delle regioni, che risulteranno poco più caldi sui versanti tirrenici a causa del Favonio.
Per quanto riguarda le piogge ed i temporali sembra che i fenomeni più consistenti rimarranno (fortunatamente) confinati alla serata di venerdì e alla primissima mattinata di sabato. La figura sottostante mostra gli accumuli precipitativi previsti da venerdì a domenica sera sulla nostra penisola. Oltre ai rilievi alpini orientali, spiccano molti massimi sulle regioni adriatiche centro-meridionali.
I modell evidenziano, comunque, una decisa incertezza nella previsione degli accumuli pluviometrici, dovuta o all’estrema localizzazione dei fenomeni o all’incertezza nella collocazione del minimo al suolo. La figura sottostante mostra, infatti, come la probabilità di superamento della soglia di 50mm accumulati nelle 72 ore da venerdì a domenica sia alta solo sui rilievi alpini: 50 mm di accumulo in 72 ore sono decisamente pochi per poter destare preoccupazioni!
Per quanto riguarda i temporali, tralasciando la serata di venerdì, sembra che il periodo più foriero si concentri nella giornata di domenica sul Tirreno meridionale e sulle coste adriatiche, come mostra la mappa sottostante.
Insomma, niente di preoccupante. Vi raccomandiamo, in ogni caso, di seguire gli aggiornamenti e le allerte della protezione civile per pianificare escursioni in montagna ed al mare.
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