Depressioni tropicali sempre più in auge nell’Atlantico, si apre la stagione 2016

Spesso, un semplice sguardo alle immagini satellitari permette di apprezzare la complessità dei moti atmosferici. Oggi abbiamo scelto questa animazione delle immagini satellitari nel canale del vapore acqueo. Si tratta di una particolare immagine che permette di “sondare” l’atmosfera abbastanza in alto, intorno ai 12-15 km di quota. 

Animazione immagine satellitare nel canale del vapore acqueo

Si possono notare principalmente due caratteristiche: primo, lo sviluppo e l’evanescenza di particolari vortici associati alle depressioni alle medie latitudini; secondo, la propagazione ed il mantenimento dei temporali sviluppatisi sulle pianure Africane verso l’Atlantico. Sono proprio questi sistemi, che appaiono come macchie dalle intense colorazioni bianche, a causare lo sviluppo di cicloni tropicali (o Uragani) in questa parte dell’oceano atlantico. Man mano che diversi temporali si uniscono insieme, andando a formare un sistema più esteso, la forza della rotazione terrestre viene percepita maggiormente tanto da imprimere una rotazione che si consolida poi nella formazione della depressione.

Nonostante la stagione degli uragani inizi a giugno, è il periodo tra agosto e settembre ad avere il picco di occorrenze. Questo perché servono acque abbastanza calde per sostenere il mantenimento di tali tempeste. Il grafico sottostante mostra come il numero di tempeste per 100 anni sia proprio massimo intorno alla prima metà di settembre. Ecco, quindi, spiegata l’occorrenza di temporali sempre più longevi durante le ultime settimane. 

Climatologia del numero di tempeste tropicali nell’Atlantico

Fino ad ora sono state meno di una decina i cicloni tropicali classificati come tali in questo bacino. L’immagine sottostante mostra le traiettorie di questi sistemi, che hanno solo parzialmente interessato il nord America.

Traiettorie dei cicloni tropicali registrati fino ad ora nella stagione 2016