L’Uragano Gaston ripiega verso est, quali le conseguenza per l’Europa?

Dando uno sguardo al satellite sul comparto atlantico si nota una particolare formazione nuvolosa nella quale è racchiuso un occhio centrale. Si tratta dell’uragano Gaston, formatosi qualche giorno fa e ancora nel pieno delle sue facoltà. 

Immagine satellitare nell’infrarosso sull’Atlantico

Proprio nelle ultime ore questo uragano ha raggiunto il massimo di intensità con raffiche di vento stimate fino a 170 km/h. L’ultima immagine satellitare nel campo del visibile evidenzia la struttura caratteristica dell’uragano, costituita da bande spiraleggianti verso il centro privo di copertura nuvolosa.

Ultima immagine satellitare nel visibile dell’Uragano Gaston

Nelle prossime ore l’uragano dovrebbe continuare il suo ciclo di intensificazione invertendo però la traiettoria. L’immagine sottostante mostra la previsione per i prossimi giorni: alle ore 12 del 2 settembre il sistema dovrebbe trovarsi ancora sull’Atlantico settentrionale. 

Previsione della traiettoria di Gaston sull’Atlantico

Ma perché tanto interesse per un uragano nell’Atlantico?

Nonostante tali sistemi non ci interessino direttamente, visto che si formano molto lontano e tendono a dissiparsi su acque troppo fredde, il loro avvicinamento può compromettere le previsioni sul nostro continente. La grande incertezza associata al loro movimento e all’energia in essi contenuta può infatti amplificarsi a scale più grandi, influenzando la circolazione generale sull’Europa.

A dimostrazione di questo notate come la previsione della circolazione in quota, mostrata nell’immagine sottostante tramite il campo di pressione in diversi scenari previsionali (linee colorate), venga modificata dall’arrivo dei resti di Gaston (evidenziati con la freccia blu). Dopo qualche giorno che la depressione tropicale viene riassorbita le linee sull’Europa risultano infatti più distanti, a testimonianza della maggiore incertezza previsionale. 

Previsione di ensemble dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa sull’Atlantico e sull’Europa

Non resterà che aspettare qualche giorno per vedere come si evolverà il movimento dell’uragano.