A più di una settimana dalla fine ufficiale dell’estate meteorologica ecco che arrivano i dati dell’istituto di scienze atmosferiche e del clima di Bologna. La stagione appena passata è risultata di circa 1°C più calda della media e con un deficit quasi nullo per quanto riguarda le precipitazioni.
Tuttavia, la storia è più complicata di quello che si crede. Le diverse regioni italiane hanno infatti registrato differenze sostanziali per quanto riguarda sia temperature che precipitazioni. La figura sottostante mostra la distribuzione delle anomalie di temperatura, ovvero delle differenze rispetto al valore di riferimento calcolato come media su un periodo di 30 anni, durante il trimestre giugno-luglio-agosto.
Risulta immediato notare come praticamente tutte le regioni siano state interessate da temperature sopra la media, ad eccezione della Sicilia. Qui i termometri, nonostante isolati picchi di caldo, hanno fatto registrare valori che sono risultati in media considerando l’intero periodo estivo. In alcune zone, addirittura, le temperature sono risultate leggermente sotto media, come mostrato dalla colorazione azzurra.
Si tratta di una conseguenza della continua presenza di nuclei perturbati, come quello attivo proprio in questi giorni, che hanno favorito il mantenimento di una circolazione piuttosto attiva. A testimonianza di questa dinamicità estiva si possono inoltre considerare le anomalie precipitative mostrate nell’immagine sottostante. Sono proprio le regioni meridionali ad aver vissuto un’estate mediamente piovosa, mentre sulla Sardegna, ed in generale sulle regioni Tirreniche, sono prevalse condizioni secche (mancanza di piogge). Nel complesso, tuttavia, l’anomalia nazionale è quasi neutra, evidenziando la presenza di comportamenti opposti in tutto il paese.
Seppur calda, l’estate appena passata ha segnato un ritorno verso temperature “normali”. Dopo il picco dell’anno passato, che aveva fatto registrare un’anomalia complessiva di quasi 2°C, il 2016 ha riportato i valori sotto alla fatidica soglia di 1°C. Nel grafico sottostante si identificano bene le annate più calde degli ultimi 10 anni (2003, 2011 e 2015) intervallate da anni con estati più fresche. Il fatto che la media mobile (linea nera) sembra essersi assestata su un nuovo punto di equilibrio non deve trarre in inganno: ci troviamo comunque nel punto più caldo degli ultimi 200 anni, almeno stando alle ricostruzioni dei dati.
Località | T°C |
---|---|
Palermo | 24° |
Agrigento | 24° |
Ragusa | 24° |
Siracusa | 24° |
Grosseto | 24° |
Catania | 24° |
Oristano | 24° |
Salerno | 23° |
Roma | 23° |
Caserta | 23° |
Località | T°C |
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Belluno | 13° |
Varese | 14° |
Biella | 14° |
Como | 15° |
Torino | 15° |
Lecco | 16° |
Novara | 16° |
Vercelli | 16° |
Bergamo | 16° |
Sondrio | 16° |