Il maestrale spazza l’Italia: ancora mareggiate, ma il moto ondoso è in calo

La veloce perturbazione che ci sta attraversando non porterà molti fenomeni sul nostro Paese, se escludiamo qualche rovescio nelle prossime ore fra Puglia, Lucania e Calabria tirrenica. Le nuvole transiteranno molto rapidamente sui nostri cieli lasciando ben presto spazio ad ampie schiarite che proseguiranno per gran parte del week-end sulle regioni Centro-meridionali.

vento ok

 

 

Quel che invece si sta facendo notare è un generale rinforzo dei venti: il transito rapido della saccatura ha infatti causato un generale rinforzo del maestrale, il quale dopo esser partito dal mar Ligure e l’alto Tirreno sta scivolando rapidamente verso sud e si concentrerà nelle prossime ore tra Isole maggiori, basso Tirreno e basso versante Adriatico.

 

moloch (Medium)

 

 

Come mostrano le immagini del nostro modello, confermate anche dalle elaborazioni del CNR di Bologna, i venti più forti da N-O soffieranno lungo i crinali Appenninici dove non saranno rare raffiche oltre i 60-70 km/h, mentre sulle coste e in alcune vallate dell’entroterra non si dovrebbero superare i 50-60 km/h nel primo pomeriggio.

 

Lamm prima

 

 

Anche i mari di conseguenza tenderanno ad agitarsi, ma le mareggiate in vista sulle coste Tirreniche, Isole maggiori e basso Adriatico non dovrebbero durare molto: dopo una prima fase di mare attivo accompagnato da forti venti, entro sera si passerà a quella successiva di “mare morto” o “onda in scaduta”, che contraddistingue quella fase della mareggiata in cui il vento si attenua e il moto ondoso tende a dissipare la propria energia.

 

lamm dopo

 

 

Le due mappe meteo-marine del modello LaMMA mostrano l’altezza significativa dell’onda  (immaginando le onde presenti sulla superficie del mare ed ordinandole per altezza crescente,  l’altezza significativa indica  la media del terzo più alto) prevista durante le due fasi sopra descritte: il prima (la notte passata, con venti in rinforzo e rotazione da O-NO) e il dopo (i venti si attenuano gradualmente e l’onda tende ad allungarsi diminuendo gradualmente forza e dimensione, fase che durerà fino a domani).

Articolo di Michele Cicoria del 13 Febbraio 2014 alle ore 22:52

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