Le stagioni rappresentano un nostro modo di classificare la naturale e continua variabilità climatica. Per questo, sostenere che dal 1° settembre si entra ufficialmente nell’autunno (meteorologico) è una affermazione utile solo a catalogare i dati raccolti dalla rete di osservazioni globali, ma non dice molto riguardo alla fisica del nostro pianeta.
In realtà, infatti, le stagioni non sono altro che il risultato dello spostamento di masse d’aria con caratteristiche diverse, dettato principalmente dalla posizione ed inclinazione del sole rispetto alla superficie terrestre. Senza dilungarci ulteriormente possiamo osservare come l’autunno rappresenti una fase di passaggio tra un periodo nel quale le masse d’aria calda, che solitamente stazionano a latitudini meridionali, si spingono verso l’Europa (estate) ed un periodo nel quale invece l’aria fredda presente sul polo viene trasportata verso le medie latitudini (inverno). Si intuisce, quindi, come sia difficile fornire una vera e propria definizione dell’autunno.
Tuttavia, come ci insegna la tradizione, la stagione autunnale coincide spesso con l’arrivo di numerose perturbazioni che favoriscono il mantenimento di tempo umido e fresco. Tali depressioni provengono spesso dall’oceano atlantico, laddove tendono prima a formarsi e poi a venir trasportate verso est dai “westerlies“, venti con direttrice prevalentemente occidentale.
Quest’anno qualcosa sembra essersi inceppato: il movimento delle basse pressioni, evidenziato nell’animazione della corrente a getto mostrata sopra, si scontra con una tenace alta pressione che si estende a più riprese sul centro Europa. Le perturbazioni sono quindi costrette a ripiegare verso nord e sud, aggirando l’alta pressione: questa è, almeno in parte, la causa della persistenza di nuclei di aria fredda sulle nostre regioni meridionali.
A quando, dunque, un vero cambiamento?
Per un ritorno a temperature più consone alla stagione bisognerà aspettare ancora una settimana, almeno fino al 15 settembre. Per quella data la bassa pressione, fino ad allora relegata a largo delle coste portoghesi, dovrebbe spingersi ulteriormente verso sud, dando inizio ad un vero e proprio “respiro di aria fresca”. Tuttavia, occorre notare come l’incertezza associata a questa previsione sia ancora abbastanza alta, come mostrano i colori giallo-rossi nella figura sottostante.
A solo 2 giorni di distanza l’incertezza dapprima associata al solo minimo depressionario cresce infatti abbracciando l’intero ramo perturbato primario, con scarti di oltre il 40% superiori al valore atteso. Viceversa, la posizione di un ramo perturbato secondario sul nostro paese sembra individuata con maggiore precisione. L’unica cosa certa sembra, quindi, il mantenimento di temperature superiori alla media sulle regioni settentrionali, e viceversa più basse al sud.
Non resta quindi che aspettare qualche giorno per verificare come tale previsione verrà modificata.
Località | T°C |
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Sassari | 25° |
Agrigento | 25° |
Oristano | 25° |
Siracusa | 24° |
Catania | 24° |
Roma | 23° |
Grosseto | 23° |
Cagliari | 23° |
Salerno | 23° |
Catanzaro | 23° |
Località | T°C |
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Belluno | 13° |
Sondrio | 14° |
Aosta | 15° |
Varese | 15° |
Biella | 16° |
Campobasso | 16° |
Como | 16° |
Potenza | 16° |
L'aquila | 16° |
Lecco | 16° |