In molti sanno che il ghiaccio marino gioca un ruolo fondamentale nel bilancio di calore terrestre, tant’è che viene continuamente monitorato, principalmente mediante satelliti polari; pochi sanno però che esistono tante classificazioni di ghiaccio marino e che ogni tipologia va trattata in modo differente quando si vuole valutare il relativo impatto sul sistema climatico terrestre.
Sono 4 le tipologie di ghiaccio marino:
-New Ice;
-Young Ice;
-First-Year Ice;
-Old Ice.
Il ghiaccio nuovo o New Ice a seconda delle condizioni marine in cui si forma può essere differente. Con mare in quiete si può formare Ice rind e Nilas; con mare agitato si forma invece il cosiddetto Pancake Ice. L’Ice Rind si forma in condizioni di acqua a bassa salinità, tant’è che il ghiaccio è quasi privo di sali ed ha uno spessore al di sotto dei 5 cm. Il Nilas si forma in condizioni di alta salinità e a seconda dello spessore si divide in Light Nilas, in cui è trasparente e ha uno spessore contenuto nei 5 cm, e Dark Nilas, in cui è opaco e può essere spesso fino a 10 cm.
Il Pancake Ice, il quale rimanda ai dolci per la forma, si genera principalmente in presenza di due strati di acqua con differenti condizioni di salinità. Lo strato più profondo ha una salinità più alta di quello superficiale e dunque una temperatura al di sotto del punto di congelamento dello strato superiore. Si formano così due strati ghiacciati, di cui quello inferiore è più unito e compatto, mentre quello superiore è più a “ciambella”. Questa tipologia di ghiaccio marino prevale nelle zone di polynya battute dai venti. La forma particolare con bordi arrotondati e margini spessi e rialzati è legata principalmente all’intensa azione del moto ondoso.
Col trascorrere del tempo il New Ice aumenta di dimensioni e si ispessisce. Entro i 15 cm di spessore viene definito Frazil, dai 15 ai 30 cm Pancake. Il colore cambia, tant’è che da trasparente diventa pian piano grigio e poi grigio-bianco, poiché cambia la riflettività. Ciò principalmente a causa della desalinizzazione dei ghiacci col tempo, che crea anche canali di aria nel ghiaccio stesso.
Subito dopo il Young Ice abbiamo il First-Year Ice, il quale si suddivide in tre categorie a seconda dello spessore: thin (30-70 cm), medium (70-120 cm), thick (~2m). Questi ghiacci sono più “secchi” del Young Ice poiché con il trascorrere del tempo i sali disciolti precipitano progressivamente negli strati inferiori.
Per finire ci sono i ghiacci marini più anziani noti come Old Ice, i quali sopravvivono alla stagione estiva. Essi possono raggiungere spessori variabili tra 1.2 a 5 metri.
I ghiacci possono essere suddivisi anche in funzione della loro mobilità in Drift Ice e Fast Ice. Al primo appartengono i ghiacci in continuo movimento, a causa dell’azione del vento e delle correnti; al secondo appartiene il ghiaccio statico (attaccato alla terra ferma).
Tutti questi ghiacci per essere introdotti all’interno di un modello previsionale climatico necessitano di essere descritti mediante equazioni e rispettive parametrizzazioni, e già solo osservando l’immensa quantità di ghiacci marini si può comprendere quanto sia complicato! Tuttavia più un processo è complicato più appare affascinante a molti ricercatori, tant’è che sono sempre di più gli scienziati che cercano di modellizzare il meglio possibile i ghiacci marini, per rendere sempre più attendibili gli scenari climatici futuri.
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