Continuano le forti anomalie termiche al polo nord, freddo confinato più a sud

Ci troviamo a commentare una situazione ormai tristemente nota, ovvero la persistenza di temperature ben superiori alla media del periodo sulle regioni artiche.

Si tratta di una condizione che perdura ormai da molti mesi e che si è manifestata nello stesso modo anche lo scorso anno con un picco in corrispondenza dell’inverno boreale. La mappa delle anomalie di temperatura, ovvero delle differenze tra le temperature osservate e la media di riferimento, mostra come gran parte delle regioni artiche siano interessate da temperature di oltre 15°C superiori alla media del periodo. 

Anomalie di temperatura osservate il 22 novembre

Anomalie di temperatura osservate il 22 novembre

L’anomalia media sull’area compresa tra 60°N e 90°N è di +5.14°C, ben oltre quella mondiale, dei singoli emisferi o persino dei tropici.

Purtroppo questo segnale caldo non sparisce nemmeno se si considera un periodo più lungo, ad esempio le ultime 6 settimane. L’immagine sottostante mostra una sezione verticale (altezza-latitudine) delle anomalie per il periodo 1 ottobre – 19 novembre. È immediato notare la presenza dell’aria calda nelle regioni artiche e specialmente vicino al suolo e intorno agli 85 gradi di latitudine. Qui le anomalie raggiungono i 9.2°C di scarto!

Sezione verticale delle anomalie di temperatura osservate tra il 1 ottobre ed il 19 novembre per latitudini da 40°N a 90°N

Sezione verticale delle anomalie di temperatura osservate tra il 1 ottobre ed il 19 novembre per latitudini da 40°N a 90°N

Viceversa, sul nord Europa il segno si inverte, indicando un periodo più freddo del normale. Si tratta, molto probabilmente, del contributo dovuto alle forti anomalie negativi presenti sul continente russo.

Questa situazione decisamente anomala si è propagata verso l’alto andando a “scombussolare” la circolazione caratteristica dell’emisfero nord. In questo periodo, infatti, l’arrivo della notte polare causa un forte raffreddamento dell’aria presente sulle regioni artiche che appesantendosi cade verso il basso. Si forma quindi un vortice di aria fredda che ruota intorno al polo nord. Tuttavia in questi giorni, a causa delle anomalie termiche positive, sembra che il vortice sia stato letteralmente spinto verso sud andandosi a collocare sul continente russo, come mostrato dall’immagine sottostante. 

Stato di salute del vortice polare. Sinistra: Temperatura e geopotenziali a 30 hPa; Destra: Vorticità potenziale a 850 K di altezza

Stato di salute del vortice polare. Sinistra: Temperatura e geopotenziali a 30 hPa; Destra: Vorticità potenziale a 850 K di altezza

Dato che la posizione del vortice polare è di notevole importanza nel favorire irruzioni di aria fredda sul continente europeo sarà interessante notare se tale spostamento cambierà o no il decorso della stagione invernale. Non resta che aspettare.

Articolo di Guido Cioni del 23 Novembre 2016 alle ore 19:21

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