I grandi laghi del Nord America quasi completamente ghiacciati.

Mentre in Europa avanza pian piano la primavera, in Nord America continua il susseguirsi delle ondate di gelo che hanno contraddistinto tutto l’inverno. Le immagini che ci arrivano contemporaneamente dalle olimpiadi invernali di Sochi e da New York mettono in evidenza un “paradosso meteorologico”: negli Stati Uniti fa molto più freddo che in Russia. Questa discrasia, contraddistinta da anomalie positive in sede Euro-Asiatica, e negative in Nord-America, è ormai presente dall’inizio dell’Inverno. In questi giorni gli Stati Uniti si trovano a fronteggiare per l’ennesima volta una discesa di aria polare verso zone già colpite dal gelo nei mesi scorsi. Il ripetersi di questi fenomeni di gelo molto intensi in periodi molto brevi non ha permesso ai sistemi naturali ed umani di adattarsi efficacemente ai cambiamenti. Per questo, oltre ai disagi registrati in molte attività umane (si parla già di punti percentuale persi nel prossimo bilancio del PIL), la natura si trova in una fase di “ibernazione”.

L’immagine satellitare dei Grandi Laghi, acquisita il 19 Febbraio.

La copertura dei ghiacci sui Grandi Laghi del Nord America ha raggiunto l’88% pochi giorni fa, livelli mai osservati dal lontano 1994. Per rimarcare l’eccezionalità di questo inverno basti ricordare che la media della massima estensione dei ghiacciai dal 1973 è pari al 50%. In realtà, in 4 decadi, la copertura ha superato il valore dell’80% solo altre 5 volte.

Copertura dei ghiacciai aggiornata a ieri, GLSEA.

L’estensione della superficie ghiacciata può cambiare la comparsa e l’estensione delle famose nevicate dovute all'”effetto lago” (ne abbiamo parlato in questo articolo).  Quando i laghi sono liberi dal ghiaccio, i venti freddi che soffiano sulle acque più calde raccolgono l’umidità che rilasciano sotto forma di nevicate sul lato sottovento dei laghi. Questo effetto tende a diminuire, o addirittura sparire, quando la copertura dei ghiacci aumenta. D’altra parte, questo inverno le regioni prossime ai laghi continuano a ricevere forti bufere dovute a questo effetto, a causa dell’eccezionalità dei pattern meteorologici osservati.