Altro che bianco natale: in Australia oltre 40°C e incendi che…portano la pioggia!

Sappiamo bene che l’inverno nel nostro emisfero (boreale) corrisponde alla stagione estiva in quello sud (australe). Questo spiega perché le temperature massime annuali in Australia vengano registrare proprio in corrispondenza del Natale che, almeno in questo continente, non è di certo “bianco”. 

Nell’ultima settimana, tuttavia, la particolare circolazione atmosferica presente sul continente australiano ha favorito il raggiungimento di temperature decisamente inusuali. La mappa delle temperature massime mostrata nel pannello superiore dell’immagine sottostante indica valori localmente fino a 43°C.

In alto: Temperature massime misurate nell'ultima settimana in Australia. In basso: anomalie di temperatura relative al 13 dicembre

In alto: Temperature massime misurate nell’ultima settimana in Australia. In basso: anomalie di temperatura relative al 13 dicembre

Tuttavia, in molte zone desertiche dell’entroterra queste temperature sono in linea con la media. Solo sulle coste sud-orientali australiane le massime sono andate ben oltre il valore di riferimento, con picchi di anomalie fino a 12°C (scarto rispetto alla media, pannello inferiore).

Come già anticipato l’occorrenza di queste temperature così alte è da collegarsi al mantenimento di una vasta area di alta pressione proprio sull’Australia meridionale. Una situazione che è ben rappresentata dalla carta sinottica mostrata di seguito e che risulta a sua volta decisamente anomala, visti gli oltre 3 hPa di scarto dalla media di riferimento.

Mappe di pressione  e relativa anomalia

Mappe di pressione e relativa anomalia

Le condizioni di aridità indotte dalla soppressione delle piogge e dal mantenimento di temperature più alte della media hanno favorito lo sviluppo di roghi dei quali la colonna di fumo risulta ben visibile anche dallo spazio. Analizzando l’animazione delle immagini satellitari sulla costa meridionale si nota bene il movimento delle ceneri prodotte dalla combustione. Ma c’è dell’altro!

È infatti possibile osservare come l’interazione tra le ceneri disperse e l’arrivo di aria umida proveniente dal mare condizioni la formazione di nubi temporalesche proprio dove è massima la concentrazione del particolato.

Animazione convezione a largo della costa sud-orientale australiana

L’effetto è ben visibile anche se si considera una singola immagine acquisita in alta risoluzione dal satellite MODIS ed è dovuto all’influenza delle particelle che compongono la cenere generata dalla combustione dei materiali alla superficie. La presenza di queste particelle caratterizzate da un raggio molto più grande di quello associato al comune aerosol atmosferico favorisce la condensazione del vapore acqueo in goccioline di nube che vanno poi a formare temporali.

Immagine satellitare dallo strumento MODIS degli incendi e della convezione temporalesca  a largo delle coste australiane sud-orientali

Immagine satellitare dallo strumento MODIS degli incendi e della convezione temporalesca a largo delle coste australiane sud-orientali

Articolo di Guido Cioni del 14 Dicembre 2016 alle ore 16:27

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