Estinzioni locali: molte le specie a rischio

La causa sarebbe il Global Warming

Il ricercatore John Wiens, ecologista dell’Università dell’Arizona di Tucson, ha pubblicato recentemente nella Pubblic Library of Science Biology uno studio, i cui risultati sono alquanto preoccupanti. Ciò che emerge è che molte specie cessano di abitare in ecosistemi in cui precedentemente era facile trovarle, a causa della variazione delle condizioni ambientali. Si tratta dunque di estinzioni locali, legate alla migrazione delle specie in luoghi più ospitali, qualora esse sono in grado di adattarsi a nuovi ecosistemi e l’estinzione di specie più vulnerabili.

Questi risultati sono stati ottenuti da Wiens, osservando i cosiddetti “warm edge”, letteralmente i “margini caldi”, ovvero quelle aree di confine dell’areale di una specie dove le condizioni ambientali in un dato ecosistema diventano troppo calde per alcune specie, che sono quindi costrette a migrare, o semplicemente a estinguersi in mancanza di alternative. In realtà, il lavoro di Wiens si è basato su studi già pubblicati ma egli ha creato una mappatura globale del fenomeno. Lo studio è stato condotto su 976 specie terrestri, marine e d’acqua dolce in tutto il mondo, di cui ben il 47% è scomparso in alcuni delle sue tradizionali aree di diffusione.

Secondo gli scienziati che hanno collaborato a questa ricerca, questo fenomeno è una conseguenza immediata dei cambiamenti climatici, poiché aumentando la temperatura media globale, i mari diventano più caldi e questo compromette molte specie, specialmente le cosiddette specie fredde che tendono a migrare a più alte latitudini. Anche il processo di acidificazione delle acque oceaniche strettamente connesso all’aumento delle temperature condiziona le specie e spiega in buona parte queste estinzioni locali. Tenendo in considerazione dunque gli scenari climatici futuri proposti dal recente report dell’IPCC, questo fenomeno dovrebbe sempre più amplificarsi, mettendo a rischio di estinzione totale molte specie animali e vegetali. Questo non è nient’altro che l’inizio di un fenomeno via via crescente.