Milano si sveglia sotto uno spesso strato di ghiaccio: cosa è successo e perché?

I pochi fiocchi di neve attesi anche a quote pianeggianti nella nottata appena passata si sono fatti aspettare per molto tempo, talmente tanto che non si sono mai presentati, lasciando spazio ad una fastidiosa pioggerella che ha insistito per molte ore sulle regioni settentrionali. Tuttavia, l’aria fredda presente al suolo (diversi gradi sotto lo zero) ha condizionato la comparsa di un curioso fenomeno che non si osserva molto spesso sulle nostre regioni: il gelicidio

Venendo a contatto con superfici con temperature sotto lo zero la pioggia si è infatti ghiacciata, formando sculture di ghiaccio che hanno reso molto pericolosa la circolazione dei mezzi e persino il semplice camminare.

Parabiago, Milano

Parabiago, Milano

Parabiago, Milano

Parabiago, Milano

Parabiago, Milano

Parabiago, Milano

Parabiago, Milano

Parabiago, Milano

La causa di questo fenomeno, come abbiamo già anticipato, è legata alla variazione della temperatura con la quota. Nonostante la precipitazione si formi nella nuvola quasi sempre sotto forma di ghiaccio, quella che arriva al suolo è influenzata dalla temperatura degli strati di atmosfera che incontra nella sua caduta. Abbiamo già affrontato questo argomento nel nostro articolo di didattica. In particolare, se le temperature alla superficie sono inferiori allo zero ma lo stato sovrastante è molto più caldo i fiocchi di neve si scioglieranno e arriveranno alla superficie come pioggia che successivamente si ghiaccerà a contatto con la superficie. 

Grafico delle diverse condizioni che possono portare alla formazione di neve, nevischio, pioggia e gelicidio

Grafico delle diverse condizioni che possono portare alla formazione di neve, nevischio, pioggia e gelicidio

Sembra proprio questa la situazione che è andata delineandosi nelle città del nord Italia. Se si analizzano i profili verticali di temperatura misurati a Milano e Cuneo si nota come parte del profilo alla mezzanotte fosse già su temperature superiori allo zero a quote comprese tra 1 e 2 km, mentre la superficie era ben sotto lo zero.

Profilo verticale della temperatura sulla verticale di Milano (ottenuto da un modello visto che i dati originali non sono disponibili) e di Cuneo

Profilo verticale della temperatura sulla verticale di Milano (ottenuto da un modello visto che i dati originali non sono disponibili) e di Cuneo

Ancora più significativo è il profilo di temperatura misurato nei pressi di Bologna (San Pietro Capofiume). Qui lo strato caldo è ben evidente tra 950 ed 825 hPa (circa 500 e 1600 metri) mentre la temperatura alla superficie scende sotto i -4°C.

Profilo verticale di temperatura misurato a Bologna

Profilo verticale di temperatura misurato a Bologna

Il richiamo di aria calda ha poi fatto il resto, facendo crescere la temperatura solo in quota senza scalzare quella fredda vicino alla superficie, come mostrato dalle mappe di previsione sottostanti.

Temperatura vicino al suolo ed in quota prevista dal modello WRF per il nord Italia

Temperatura vicino al suolo ed in quota prevista dal modello WRF per il nord Italia

Articolo di Guido Cioni del 13 Gennaio 2017 alle ore 10:16

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