Perché un periodo freddo al centro-sud non “cancella” il riscaldamento globale

In questi giorni di nevicate eccezionali e temperature molto basse ci siamo sentiti ripetere più volte la domanda: “ma dove è finito il riscaldamento globale?”. In questo articolo cercheremo di spiegarvi perché questa domanda è mal posta. 

Vi sono diversi elementi principali da considerare. Innanzitutto quando si parla di riscaldamento globale ci si riferisce ad un costante aumento, su scale climatiche, della temperatura media globale, ovvero di un dato ottenuto raccogliendo misurazioni da fonti diverse come stazioni a terra, navi, aerei, satelliti, etc. Vi è quindi una scala spaziale da tenere in considerazione. Per avere un’idea dell’enorme quantità di stazioni che vengono usate basta dare un’occhiata all’immagine sottostante che mostra le rilevazioni utilizzate ad inizio febbraio per inizializzare il modello di previsione del centro europeo.

Copertura stazioni per una determinata data

Copertura stazioni per una determinata data

 

In secondo luogo, parlando di climatologia ci si riferisce di solito a scale di tempo di almeno 30 anni considerate per elaborare le medie. Solo in questo modo possono essere cancellati segnali di variabilità intrinseca del sistema Terra-Oceano-Atmosfera (trai quali il tanto famigerato El Niño) che porterebbero ad una interpretazione errata dei risultati.

Concentriamoci sul secondo aspetto. Per darvi un esempio delle scale temporali in gioco abbiamo raccolto i dati di una delle stazioni al centro dell’ondata di freddo delle ultime settimane ovvero quella ubicata all’aeroporto di Pescara. Partendo dalla temperatura media (linea nera) e minima (linea blu) giornaliere registrate nell’ultimo anno si nota il calo termico avvenuto nelle ultime settimane che ha raggiunto temperature medie e minime ben al di sotto di quelle registrate lo scorso anno. 

Andamento delle temperature medie e minime a Pescara nell'ultimo anno

Andamento delle temperature medie e minime a Pescara nell’ultimo anno. Le linee spesse rappresentano i valori ottenuti con una media mobile di 5 giorni.

Tuttavia, un periodo di 365 giorni non è sufficiente per raccogliere tutta la casistica relativa alle temperature osservate in questo luogo. Allargandoci a 5 anni di rilevazioni (figura sottostante) si notano le oscillazioni annuali, dovute all’alternanza delle stagioni. Inoltre, è possibile verificare come le temperature osservate questo anno siano molto vicine a quelle che si sono registrate nel 2012, probabilmente proprio nel corso del rigido febbraio che ha caratterizzato quell’inverno. 

Andamento delle temperature medie e minime a Pescara negli ultimi 5 anni

Andamento delle temperature medie e minime a Pescara negli ultimi 5 anni. Le linee spesse rappresentano i valori ottenuti con una media mobile di 5 giorni.

Facciamo un’ulteriore passo e consideriamo l’intero periodo di rilevazioni, a partire dal 1996. Osservando quest’ultima figura si nota come le variazioni su scale di tempo settimanali si perdano facendo medie con periodi sempre più lunghi, tanto che il periodo di freddo registrato in queste settimane quasi sparisce.

Andamento delle temperature medie e minime a Pescara da quando esistono i dati per questa stazione (1996)

Andamento delle temperature medie e minime a Pescara da quando esistono i dati per questa stazione (1996). Le linee spesse rappresentano i valori ottenuti con una media mobile di 20 giorni.

L’ultimo passo consiste nel prendere una media annuale che prenda in considerazione i valori giornalieri eliminando le variazioni stagionali.

Questi dati devono poi essere combinati con quelli provenienti da tutte le altre stazioni del mondo in modo che venga calcolata una media non solo annuale ma globale. Si passa quindi da un valore puntuale ed istantaneo (a Pescara fa freddo) ad una media annuale e globale (nel 2016 la Terra è stata più calda del normale). Così come le variazioni temporali, anche quelle spaziali vengono velocemente assimilate e non figurano più nel dato finale, a meno che non siano rilevanti. Al termine di questo lavoro estremamente complicato quanto importante (non a caso esiste una branca della fisica dedicata) si arriva ad un grafico simile a quello sottostante.

Andamento della temperatura globale secondo diversi dataset

Andamento della temperatura globale secondo diversi dataset

Ogni minuscolo punto è il contributo di migliaia di dati osservativi, correzioni e calibrazioni che partono da un’osservazione locale e ricostruiscono l’andamento della temperatura nel nostro secolo. In questo caso due settimane di freddo sulla nostra penisola sono già state sommerse da, ad esempio, un’ondata di caldo in Australia.

La temperatura globale, in fin dei conti, non cala… 

Articolo di Guido Cioni del 20 Gennaio 2017 alle ore 17:54

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