Siamo tutti abituati ad osservare le onde che si infrangono in riva al mare. Eppure, dato che l’atmosfera è un fluido come l’acqua del mare, simili onde esistono e si muovono anche sopra alle nostre teste. Le onde “atmosferiche” hanno, tuttavia, diverse forme, velocità e dimensioni. Quelle di cui parliamo brevemente in questo articolo sono le onde planetarie, ovvero con scale orizzontali nell’ordine del migliaio di chilometri, in altre parole le dirette responsabili del “buono e cattivo tempo” alle nostre latitudini.
Osservando l’immagine satellitare della serata di mercoledì si intuisce il movimento ondulatorio che vi abbiamo appena accennato dalla forma dei corpi nuvolosi. I contrasti tra colorazioni scure e bianche indicano la discesa di aria fredda e secca da strati molto alti che porta poi alla formazione di basse pressioni in successivo movimento verso est. La risalita di aria calda ed umida è invece indicata dalle colorazioni più chiare sul margine orientale. Aria che scende ed aria che sale: ecco di cosa sono fatte le onde atmosferiche.
Per facilitare l’individuazione delle 3 principali onde che stanno interessando l’Europa abbiamo utilizzato le linee viola tratteggiate. Mentre il primo sistema a partire da est si è ormai sfogato nella giornata di mercoledì, quello che nell’immagine troviamo a largo della Gran Bretagna sta interessando, e continuerà ad interessare nella nottata, gran parte delle regioni nel centro Europa. Ed in pieno Atlantico si intravede già un terzo sistema: insomma, un vero e proprio “treno” di perturbazioni atlantiche.
Diamo uno sguardo più da vicino. Questa è l’immagine satellitare della giornata di ieri con un ingrandimento che permette di identificare la struttura centrale della bassa pressione e le raffiche di vento che venivano registrate ieri intorno a mezzogiorno. Notate il picco di 115 km/h su una piattaforma petrolifera ancorata in mare aperto.
Il ciclone che si sta invece intensificando nella giornata odierna è decisamente più intenso. L’immagine radar acquisita in mattinata permette di riconoscere la complessa struttura tramite la posizione delle bande di precipitazioni più intense. Il centro della bassa pressione si trova proprio all’interno del cerchio delimitato da questi fenomeni.
Nelle prossime ore la bassa pressione si muoverà verso est, andando ad interessare direttamente il centro Europa e provocando raffiche di vento molto intense in particolare sui paesi bassi. La previsione del modello in alta risoluzione COSMO individua la possibilità che i venti al suolo raggiungano i 150 km/h, come mostrato dalla grafica sottostante.
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