La banchisa artica raggiunge un altro record negativo, dati ufficiali della NASA

L’alternanza delle stagioni nei due emisferi ha da sempre causato, tra le altre cose, uno sfasamento nel ciclo annuale dei ghiacci artici ed antartici. I primi tendono infatti a raggiungere il loro massimo alla fine dell’inverno boreale (dicembre-febbraio) mentre al polo sud questo periodo corrisponde col minimo annuale vista la presenza dell’estate australe. 

Tuttavia, nel corso degli ultimi anni il ghiaccio artico ha sperimentato una costante diminuzione, sia in volume che in estensione, che ha fatto oltremodo scendere il minimo annuale. L’anno in corso ha fatto segnare un ulteriore record negativo in quanto i ghiacci artici, che avrebbero dovuto raggiungere il loro massimo proprio nel corso dell’inverno, non hanno fatto altro che diminuire, come mostrato dall’immagine sottostante.

Andamento di copertura dei ghiacci artici, antartici e della copertura globale

Se si combinano insieme i dati provenienti dall’artico e dall’Antartide l’andamento è ancora più preoccupante dato che si aggiunge il minimo annuale raggiunto dai ghiacci antartici durante l’estate australe. Osservando il grafico è possibile notare come nel 2016/2017 siano mancati all’appello oltre 4 milioni di chilometri quadrati in estensione. 

Il raggiungimento del massimo stagionale per i ghiacci artici è stato sicuramente impedito dalla reiterata presenza di temperature molto più alte del normale praticamente in tutto il trimestre invernale. La mappa sottostante mostra proprio lo scarto tra le temperature osservate e la media di riferimento del periodo. Notate la vasta area di scarti positivi (fino a 10-15°C su base mensile) proprio sulle regioni artiche.

Anomalie temperatura a 2 metri di altezza per il mese di Dicembre e la regione artica

Non resta che sperare in un miglioramento nel corso del 2017 anche se tale scenario sembra improbabile vista l’accelerazione del trend negativo negli ultimi 50 anni.