In un contesto di aumento delle temperature globali quello che maggiormente preoccupa da anni gli scienziati non sono tanto i valori misurati al suolo ma piuttosto i valori che non possiamo misurare con la stessa facilità nelle profondità oceaniche. L’acqua degli oceani, grazie alla capacità termica molto più alta di quella del suolo, riesce infatti ad immagazzinare (e successivamente a rilasciare) calore molto più lentamente. Per capire questo concetto basta pensare alle vecchie case costruite con muri molto spessi che rimangono fredde sia d’estate che d’inverno, risentendo limitatamente delle temperatura esterna.
Per questo motivo negli ultimi cinquant’anni gli oceani non avevano vissuto un aumento termico paragonabile a quello osservato in atmosfera: non si tratta di un mancato riscaldamento ma piuttosto di un processo con una scala temporale molto più dilatata. Tuttavia negli ultimi anni molti dei bacini terrestri hanno iniziato a mostrare lo stesso andamento osservato in atmosfera. È proprio questo il caso del Mediterraneo che continua a mostrare di anno in anno un riscaldamento senza precedenti.
Utilizzando i dati ufficiali provenienti da ri-analisi, ovvero analisi di alcuni parametri come temperatura e salinità basate sia su osservazioni che su modelli numerici, abbiamo calcolato le anomalie di temperatura per l’area mediterranea negli ultimi 60 anni, dal 1955 al 2014. Il risultato è contenuto nel seguente grafico: ricordiamo che valori superiori allo 0 rappresentano anni più caldi del normale e inferiori allo 0 viceversa.
Notate come a partire dal 1997 non vi siano stati più anni caratterizzati da anomalie negative, ovvero più freddi del normale. Ma non solo!
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da anomalie media superiori a 0.4°C, come l’ultimo anno sulla serie, il 2014. Mentre per trovare un anno con anomalie limitate bisogna tornare indietro al 2005, trovare un periodo con anomalie prossime allo 0 è davvero un’ardua impresa.
Dal punto di vista spaziale il cambiamento risulta ancora più visibile. Osservate, ad esempio, il confronto tra le anomalie calcolate per il 2005 e per il 2014, a 10 anni di distanza. Mentre nel primo caso si nota un’alternanza di macchie verdi, blu e rosse, nel pannello inferiore emerge un segnale caldo praticamente in tutto il Mediterraneo.
Anche se i dati degli ultimi 3 anni non sono ancora disponibili non è difficile immaginarsi come tale aumento sia ormai diventato costante, anche grazie alla presenza di un’atmosfera sempre più calda.
Località | T°C |
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Siracusa | 31° |
Lecce | 31° |
Matera | 30° |
Foggia | 30° |
Agrigento | 30° |
Catania | 29° |
Brindisi | 29° |
Ragusa | 29° |
Crotone | 29° |
Bari | 28° |
Località | T°C |
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Aosta | 13° |
Belluno | 14° |
Bolzano | 17° |
Sondrio | 17° |
Trento | 17° |
Biella | 19° |
L'aquila | 19° |
Cuneo | 19° |
Varese | 19° |
Vicenza | 19° |