Per ingannare la (lunga) attesa che ci separa dalla fine di questo possente anticiclone, cerchiamo di spiegare alcuni dei fenomeni più interessanti che si verificano in Atmosfera. Le nuvole rappresentano la condensazione del vapore acqueo, presente in aria secondo una certa percentuale di volume, in minuscole goccioline di nube. Queste tendono a unirsi in cumuli, strati o altri tipi di sistemi nuvolosi a seconda delle condizioni ambientali. Un tipo molto particolare di nube è costituito dalle cosiddette nubi lenticolari , ovvero nuvole che hanno una tipica forma “a lente”.
Per comprendere la formazione di queste nubi occorre fare un passo indietro e considerare l’influsso che una montagna può avere sull’aria che impinge su di essa. Il vento porta l’aria verso le pendici della montagna costringendola a salire verso la cima. Nella salita, l’aria incontrerà temperature sempre più basse e tenderà quindi a condensare sotto forma di nubi sopravento alle montagne: questo succede quando una massa d’aria instabile proveniente da Nord impatta contro le Alpi e forma dei temporali in Svizzera ed Austria. Se il vento è abbastanza forte, può succedere anche che l’aria venga sospinta con una tale violenza e velocità che non riesce a condensare nella salita, mantenendo il suo contenuto di vapore acqueo pressoché invariato. Nel scavalcare la cima, la massa d’aria sarà costretta a scendere violentemente verso il basso, dato che non è più presente la forzatura orografica. Ma non riuscirà a scendere più di tanto visto che ormai si trova in equilibrio con le caratteristiche dell’ambiente esterno: tenderà quindi ad oscillare rispetto ad una sua posizione di equilibrio. In altre parole, la montagna provoca un disturbo sul flusso, che si traduce in un’onda, detta onda orografica.
Questo particolare tipo di onda conduce la massa d’aria a scendere e salire continuamente sul fianco sottovento della montagna: in una di queste salite forzate verso uno strato a temperatura più bassa può succedere quindi che il vapore acqueo presente nell’aria sia costretto a condensare e a formare una nube. Ma, dato che l’aria è costretta a muoversi lungo traiettorie ben definite, la condensazione avviene in una zona ben precisa e la nube assume la tipica forma “a lente”. Questo si vede bene dal grafico sovrastante dove viene rappresentata la situazione che abbiamo spiegato a parole. Infine, bisogna sottolineare che il disturbo causato dalla montagna può influenzare anche gli strati alti della massa d’aria, e quindi condurre alla formazione di nubi lenticolari a più altezze. Questo porta alla formazione di nubi “impilate” tra di loro, che ricoprono le cime dei monti con una specie di “cappello”, come illustrato in questa immagine del Monte Rainer.
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