Neve abbondante sulle Alpi nei prossimi giorni, ecco gli effetti dell’aria mite ed umida

Nuove nevicate sono previste nei primi giorni del nuovo anno sui rilievi alpini. Il passaggio di numerose perturbazioni atlantiche favorirà la comparsa di precipitazioni che risulteranno a carattere nevoso a quote medio-alte, garantendo un cospicuo innevamento a partire da circa 1800 metri sulle Alpi.

Nuove nevicate sulle Alpi nei prossimi giorni

La figura sottostante permette di gettare uno sguardo sullo scenario meteorologico che caratterizzava il nostro emisfero alla mezzanotte di oggi. Il campo mostrato dalla scala di colori è una combinazione di temperatura ed umidità previste a circa 1500 metri di quota e permette di tracciare il movimento delle masse d’aria calda e fredda. È immediato riconoscere la vasta massa di aria gelida (in questo caso l’aggettivo è assolutamente appropriato) presente sulla parte orientale degli stati uniti.

Previsione del modello ICON

Una massa d’aria caratterizzata da colorazioni blu che contrastano con quelle giallo-rosse presenti sull’Europa, teatro di risalite sempre più frequenti di aria mite ed umida dall’atlantico. Già osservando l’immagine precedente si capisce perché usare il termine “gelida” per descrivere l’aria presente sul nostro paese sia totalmente fuori luogo: il freddo “vero” è altrove. Nei prossimi giorni la nostra penisola sarà infatti interessata da temperature in linea o lievemente superiori alla media. Tanto basterà, però, per garantire il mantenimento di una “discreta” quota neve, almeno per i primi giorni.

Ma quanto nevicherà nei prossimi giorni? La mappa sottostante mostra una stima grossolana degli accumuli previsti nei prossimi 5 giorni. È possibile notare come i massimi accumuli si registreranno sull’arco alpino occidentale, con valori che localmente raggiungeranno anche 100-150 cm di neve fresca. 

Previsione accumulo nevoso sui rilievi alpini nei prossimi 5 giorni – mappa di MeteoExploration

Meno neve si accumulerà ad est e sugli Appennini dove la quota neve rimarrà troppo alta. Qui i pochi centimetri previsti cadranno quasi esclusivamente sulle cime appenniniche e comunque a quote superiori ai 1600 metri. Una circostanza che causerà una parziale fusione del manto nevoso a causa della pioggia che cadrà sulla neve accumulata nei giorni scorsi.