L’anno appena passato chiude con un’anomalia globale di 0.84°C, entrando nella TOP-5 degli anni più caldi dal periodo pre-industriale. Nel nostro paese i dati confermano quanto osservato a livello globale: anche qui il 2017 si piazza al quarto posto nella classifica degli anni più caldi e al primo posto nella classifica degli anni più secchi.
I dati pubblicati qualche giorno fa dalla NOAA, uno degli enti più importanti per il monitoraggio degli oceani e dell’atmosfera, confermano il triste dubbio che già molti scienziati avevano. Il 2017 chiude infatti con un’anomalia complessiva globale di 0.84°C. Questo significa che la differenza tra le temperature osservate e la media del 20° ha raggiunto uno scarto di oltre 0.8 gradi. Tale valore rappresenta una media calcolata sull’intero globo. Tuttavia, pur considerando la distribuzione spaziale delle anomalie di temperatura mostrata di seguito (in termini di periodi caldi/freddi) non si notano grandi differenze.
Lo scarto di oltre mezzo grado ha portato il 2017 al terzo posto nella classifica dei 10 anni più caldi dal 1880. Risulta interessante notare come in questa classifica i primi 3 posti siano occupati proprio dagli ultimi 3 anni, ovvero 2015, 2016 e 2017. Senza considerare, poi, che il resto delle posizioni sono occupate, ad eccezione del 1998, dagli ultimi 15 anni di rilevazioni.
Posizione | Anno | Anomalia (°C) °C |
---|---|---|
1 | 2016 | 0.94 |
2 | 2015 | 0.90 |
3 | 2017 | 0.84 |
4 | 2014 | 0.74 |
5 | 2010 | 0.70 |
6 | 2013 | 0.67 |
7 | 2005 | 0.66 |
8 | 2009 | 0.64 |
9 | 1998 | 0.63 |
10 | 2012 | 0.62 |
Questo per dire che la temperatura continua a salire e lo sta facendo con un ritmo sempre più allarmante ormai da decenni. Quello che preoccupa non è infatti il dato di temperatura o anomalia in sé ma piuttosto l’accelerazione che sta subendo l’aumento delle temperature globali, come mostrato nell’immagine sottostante.
Anche per il nostro paese la situazione non è rassicurante. I dati pubblicati dall’istituto di scienze atmosferiche e del clima di Bologna (ISAC-CNR) mostrano infatti come il 2017 sia stato caratterizzato da temperature più alte della media praticamente ovunque, come evidenziato dall’immagine sottostante. L’anomalia mediata sull’intero territorio nazionale ha superato il grado, dimostrando come il Mediterraneo risulti ancora oggi una delle regioni che “trascina” verso l’alto la media globale.
Per quanto riguarda, infine, le precipitazioni il nostro territorio è stato interessato da un anno secco, specialmente sui settori tirrenici, con anomalie che hanno fatto raggiungere un deficit complessivo del 31%. Da sottolineare come questo valore abbia fatto schizzare il 2017 al primo posto nella classifica degli anni più secchi in Italia dal 1800. Un dato allarmante che è probabilmente dovuto alla cronica mancanza di precipitazioni specialmente nel periodo estivo e primaverile.
Località | T°C |
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Siracusa | 31° |
Lecce | 31° |
Matera | 30° |
Foggia | 30° |
Agrigento | 30° |
Catania | 29° |
Brindisi | 29° |
Ragusa | 29° |
Crotone | 29° |
Bari | 28° |
Località | T°C |
---|---|
Aosta | 13° |
Belluno | 14° |
Bolzano | 17° |
Sondrio | 17° |
Trento | 17° |
Biella | 19° |
L'aquila | 19° |
Cuneo | 19° |
Varese | 19° |
Vicenza | 19° |