Nonostante la temporanea pausa delle nevicate al nord-ovest le condizioni del manto nevoso continuano ad essere critiche a causa delle alte temperature e della presenza di uno strato di neve ghiacciata particolarmente consistente. Sono numerosi i distacchi registrati negli ultimi giorni un po’ ovunque sui rilievi alpini, specialmente in quelli al confine tra Italia e Francia.
La figura sottostante mostra i valori di altezza del manto nevoso misurati al momento dalla rete di rilevazione della val d’Aosta. Notate gli oltre 2 metri misurati in alcune stazioni ed i 334 cm (!) rilevati a Morgez, a circa 2800 metri di altitudine.
L’accumulo di neve su un manto già in parte ghiacciato ha favorito il distacco di numerose valanghe su tutto il versante alpino che fortunatamente non hanno causato vittime, pur provocando numerosi danni. Guardate, ad esempio, questo video registrato in Austria che mostra in diretta il passaggio di una valanga.
Quest’altra testimonianza fotografica si riferisce invece ad una valanga avvenuta nei pressi di Oyace (Aosta) che fortunatamente ha evitato all’ultimo momento l’abitazione, danneggiando solo parzialmente una stalla.
Purtroppo le condizioni non tenderanno a migliorare nelle prossime ore.
Il nucleo di aria fredda previsto avvicinarsi al Mediterraneo tenderà infatti a spostarsi verso ovest, interessando solo marginalmente la nostra penisola. Per questo motivo nuove deboli nevicate sono previste solo sui versanti occidentali delle Alpi, mentre sul resto dei rilievi si farà sentire un richiamo di aria calda che condizionerà una parziale fusione del manto nevoso. Secondo quanto previsto dal modello ICON, mostrato di seguito, si potranno perdere fino a 50 cm di neve (tonalità rosse nell’immagine sottostante) mentre il guadagno sarà limitato a poche decine di centimetri solo sulle Alpi occidentali (tonalità verdi-blu).
Per questo motivo il rischio valanghe tenderà a rimanere elevato. Il bollettino dell’AINEVA, mostrato di seguito, evidenzia ancora un rischio 3 (su una scala che arriva fino a 5) nei prossimi giorni.
Vi raccomandiamo quindi prudenza nel caso di escursioni in montagna, anche sui rilievi dell’Appennino centro-settentrionale.
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