Ormai è ufficiale : lo Stratwarming record ancora in atto in Stratosfera porterà conseguenze notevolissime anche in Troposfera. Il Vortice Polare Troposferico potrebbe andare letteralmente KO nel suo Lobo Canadese, con l’innalzamento di un poderoso Ponte Anticiclonico dal Basso Atlantico fin oltre la Scandinavia che tenderà a veicolare verso sud una discesa d’aria gelida dalla Siberia dalla portata e dall’estensione molto probabilmente storica. Da valutare esattamente quale parte dell’Europa tenderà ad essere colpita. Nulla è ancora certo a tal riguardo, ma l’Italia si giocherà le sue carte…
Sta facendo discutere questo Febbraio 2018, decisamente! Da circa 4-5 giorni a questa parte è cominciato in Stratosfera uno Stratwarming record, come durata ed intensità, Stratwarming che sta superando anche quello di fine dicembre 1984 che poi causò una prima metà del Gennaio 1985 memorabile anche sulla nostra Penisola per quanto concerne la portata di gelo e la neve. Come dicemmo nella nostra ultima analisi a medio-lungo termine, c’era bisogno di capire inanzi tutto se ci fosse stato “Coupling” tra Stratosfera e Troposfera ovvero “comunicazione” tra i piani atmosferici, cioè se il poderoso sconquasso termico e configurativo del Vortice Polare Stratosferico si fosse riproposto anche in Troposfera. Quello che possiamo affermare, per ora, è che ci sarà comunicazione. I modelli meteorologici e gli indici di teleconnessione Strato-Tropo sono abbastanza chiari in tal senso. Ma scendiamo più nel dettaglio e proviamo a spiegare, abbastanza semplicemente, cosa sta succedendo in Stratosfera e cosa succederà probabilmente in Troposfera…
In Stratosfera subito dopo il 10 febbraio è partito un Warming (riscaldamento stratosferico) di tipo Major che ha portato allo “split” del Vortice Polare stratosferico verso il 12-13 febbraio in due lobi (Canadese e Siberiano), con quest’ultimo proteso verso l’Europa, come testimonia tale immagine riguardante la distribuzione geopotenziale del Vortice Polare Stratosferico :
Ma ovviamente “lo split” è avvenuto anche per quanto riguarda il lato termico. A tal proposito proponiamo un’emisferica GFS relativa al 6 febbraio e un emisferica GFS relativa alla giornata odierna per quanto concerne le temperature a 10 hpa. Notiamo, in prossimità del settore Groenlandese, Polare, e Canadese una differenza termica a 10 hpa (31.050 mt), in soli 10 giorni, di circa +80°C : da una -76°C fino a +4 localizzata relativa a ieri! Inoltre i Warming sono stati ben due in questa settimana, entrambi di rara potenza :
Tutto ciò si sta riperquotendo anche in Troposfera come testimonia l’Indice AO (Arctic Oscillation) previsto su valori negativi e che seguirà la scia del NAM (North Annular Mode) che è calato a picco da +2.2 agli attuali -4 in pochi giorni! Tali indici sono l’ennesima prova di un Vortice Polare Troposferico che andrà in completa “distruzione“, seguendo le sorti d quello Stratosferico. Inoltre da notare anche la fase 8/1 della Madden Julian Oscillation (indice MJO). Tale indice, in tale fase, mette in evidenza la concreta possibilità di costruzione di un ponte alto-pressorio azzorriano di blocco che tenderà a tranciare il Vortice Polare Troposferico, soprattutto il Lobo Canadese visto in risalita con conseguenziale discesa del gelido Lobo Siberiano verso le medie-basse latitudini europee e mediterranee. Ecco di seguito tali indici :
Infine andiamo a verificare e riscontrare il tutto sulle cartine emisferiche modellistiche meteorologiche che pongono in evidenza la possibilità di scenari davvero imponenti dal 25 febbraio in avanti sullo comparto europeo. Le ultime uscite dei due principali modelli odierni mostrano l’avanzamento antizonale del gelo siberiano verso sud-ovest e un ponte alto-pressorio davvero imponente. A questo punto però la domanda può sorgere spontanea : “Quale parte dell’Europa colpirà la massa gelida siberiana di notevole portata? L’Italia sarà interessata? Bene, questo sarebbe l’ultimo ma importantissimo nodo da sciogliere dell’intero puzzle per poter iniziare a fare tendenze sul medio-lungo termine relative ad aree un po’ più ristrette dello scacchiere europeo. Al momento le due possibilità un po’ più gettonate sono :
1) Colata gelida siberiana che a causa di vorticità atlantiche residue tra Francia e Spagna, sintomo di un ponte alto-pressorio un po’ flebile alla radice, passerebbe, per la maggior parte della sua massa gelida, al di sopra delle Alpi facendo piombare l’Europa nord-orientale-Germania-Francia, Isole Britanniche e forse parte della Spagna nel gelo più crudo con frequenti nevicate. Sull’Italia, eccetto un’influenza più marginale del nord, non ci sarebbero scossoni termici degni di nota, anzi ci sarebbe un possibile richiamo mite, specie per il centro-sud. Questo è quello che ci ha fatto vedere in parte, nelle emissioni di oggi, il modello americano GFS, dopo che però lo stesso, nella giornata di ieri, aveva disegnato evoluzioni molto vicini alla ipotesi n.2 di seguito riportata dopo le due seguenti immagini modellistiche :
2) Colata gelida siberiana che manterrebbe una traiettoria più bassa, facendo irruzione sull’Europa orientale, centrale, sull’Italia, e più marginalmente sulla Francia. Entrata sulla nostra Penisola che avverrebbe in modo davvero eclatante e crudo con gelo e neve di portata alquanto rara. L’Europa occidentale, Isole Britanniche in testa, specie in una prima fase, resterebbero maggiormente sotto l’egemonia dell’alta pressione.
Avrete ben intuito, quindi, che buona parte della riuscita dell’irruzione gelida sull’Italia, dipenderà dall’asse e dalla fortezza dell’Anticiclone Azzorriano, soprattutto alla sua radice. Al momento le due ipotesi esposte sopra sono all’incirca ugualmente probabili senza un’ipotesi che sembri prevalicare l’altra in modo netto. A tal proposito vi proponiamo le ENS relative ad ECMWF00z del run odierno del nord Italia e del centro-sud adriatico. Notiamo una forbice ancora molto aperta sia verso scenari di gelo molto crudi (fino a -15 a 850hpa) e sia verso scenari più miti fino ad una+10°C ad 850 hpa. Impossibile ancora, al momento, abbozzare una tendenza per la nostra Penisola dal 25 in avanti!
Non resta che riaggiornarci, per provare ad indicare quale evoluzione tra le due elencate tenderà a mettersi maggiormente in evidenza, essendo ben consci che sarebbe possibile, anche una via di mezzo tra le due con conseguenze che sarebbero tutte da valutare attentamente. C’è consapevolezza che laddove la massa gelida siberiana, riuscirà a colpire direttamente, tenderà a disegnare scenari di neve e gelo davvero rari.
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