Cos’ è il GELICIDIO? Scopriamo caratteristiche e formazione!

E’ un fenomeno precipitativo molto pericoloso che può ridurre le strade in vere e proprie lastre di ghiaccio. E’ di attualità in questi giorni su molte zone del centro-nord. Andiamo a comprendere bene i dettagli e le peculiarità di tale fenomeno…

Tra ieri ed oggi molte zone del centro-nord hanno assistito al fenomeno del gelicidio. Per gelicidio si intende pioggia che congela immediatamente a contatto col suolo gelato (pioggia congelantesi), in quanto le temperature risultano uguali o inferiori agli zero gradi. L’acqua, solidificandosi istantaneamente a contatto con il suolo, forma un’involucro di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e molto scivoloso che tende a racchiudere i rami degli alberi, gli arbusti, gli steli dell’erba e i fili elettrici. Risulta davvero pericoloso per la circolazione sia di autoveicoli e sia pedonale.  La causa di questo è da attribuirsi al fenomeno della sopraffusione.

La domanda può sorgere spontanea : “Ma se le temperature risultano uguali o inferiori agli zero gradi come mai non scende la neve ma  si ha come precipitazione la pioggia che addirittura congela al suolo?”

Per avere la formazione di cristalli di ghiaccio (fiocchi di neve) c’è bisogno che gli strati atmosferici superiori al suolo, relativi alla colonna d’aria di una determinata località, abbiano in quel momento, temperature uguali o inferiori agli zero gradi. Il gelicidio non si forma quasi mai da nubi calde, cioè da nubi da cui l’acqua precipita allo stato liquido, difatti la precipitazione in partenza parte sotto forma di neve, ma poi tenderà a trasformarsi in pioggia  in quanto, successivamente, incontrerà strati atmosferici con temperature superiori agli 0°C. Infine incontrerà nuovamente strati atmosferici più a contatto col suolo che presenteranno temperature negative. A quel punto risulterà impossibile nuovamente la trasformazione in neve, cosicchè la pioggia tenderà a congelarsi appena entrerà a contatto col suolo. Ecco il tutto spiegato nella seguente immagine :

Processo di formazione del Gelicidio

Processo di formazione del Gelicidio

Scendendo più nel dettaglio rivestono estrema importanza le temperature in quota, ad esempio ad 850 hpa (1450 mt circa) che devono essere necessariamente non superiori agli zero gradi, altrimenti si avrà pioggia o gelicidio sugli strati atmosferici più prossimi al suolo (basse quote) e non certamente una precipitazione nevosa. Alle basse quote può nevicare con temperature anche superiori agli zero gradi a patto che sugli strati superiori ci siano temperature inferiori e non oltre gli 0°C  in primis ad 850 hpa .

Particolare importanza rivestono, inoltre, anche le temperature relative gli strati intermedi della colonna d’aria (925 hpa ovvero circa 1000 mt ad esempio) : se le temperature alle bassissime quote e a 850 hpa dovessero risultare uguali o inferiori agli zero gradi, ma a quote intermedie dovessero essere superiori agli zero gradi, la precipitazione nevosa non sarebbe comunque possibile alle basse quote, ovvero al di sotto dei 925 hpa (700 mt), quindi  si avrebbe comunque gelicidio in caso di valori termici negativi al suolo.

Ma come mai le temperature in quota, ad esempio ad 850 hpa, possono essere superiori a 0°C  e invece in contemporanea sugli strati atmosferici più prossimi al suolo le stesse possono essere addirittura negative?

Molto semplice : l’aria calda è molto più leggera dell’aria fredda, inoltre presenta ovviamente una densità minore. L’aria fredda, risultando molto più pesante e avendo maggiore densità, tende ad addensarsi verso il suolo e le basse quote e risulta difficile da scalzare, specie se in situazioni orografiche favorevoli alla persistenza nei bassi strati (pianure, conche, valli). Dopo un’ importante afflusso di aria gelida a tutte le quote, come quella avuta sull’Italia fino a giovedì mattina presto, può capitare che ci sia un netto aumento di temperature in quota se la configurazione barica diventasse favorevole, ad esempio, alla risalita di intense ed umide correnti meridionali, apportatrici di vari fronti precipitativi. Tali correnti miti meridionali tendono a scalzare l’aria gelida in quota molto più velocemente rispetto a quanto avviene nei bassi strati. Ecco il motivo per cui temporaneamente si possono avere fenomeni di gelicidio alle basse quote. Tale fenomeno è destinato ad essere transitorio : se l’afflusso mite tenderà a perdurare nel tempo, anche alle basse quote la temperatura tenderà ad aumentare gradualmente favorendo precipitazioni di pioggia se dovesse essere presente ancora instabilità. Se invece l’afflusso di aria mite in quota dovesse essere seguito da nuova aria fredda, il gelicidio tenderebbe a trasformarsi in neve alle basse quote se dovesse essere ancora presente instabilità. Infine ecco delle foto molto esplicativa del fenomeno del gelicidio :

Marcata precipitazione di Gelicidio al suolo

Marcata precipitazione di Gelicidio al suolo

Gelicidio che ben si riconosce dai rami degli alberi

Gelicidio che ben si riconosce dai rami degli alberi

Infine ecco il marcato gelicidio di questi giorni a Forlì con gravissimi problemi e disagi alla viabilità :

Gelicidio a Forlì. Fonte : Forlì today

Gelicidio a Forlì. Fonte : Forlì Today

Articolo di Alberto Fucci del 03 Marzo 2018 alle ore 20:36

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