Analisi Lungo Termine : Si riaffaccia il gelo sull’Europa orientale. E sull’Italia?

Tra la fine della seconda decade mensile e l’inizio della terza una massa d’aria gelida, derivante dal Lobo del Vortice Polare Siberiano, tenderebbe a riaffacciarsi con moto antizonale su Scandinavia e parte dell’Europa orientale stando alle ultimissime elaborazioni modellistiche. Scopriamo insieme la linea attuale dei modelli meteorologici sulle sorti della nostra Italia e analizziamola…

Nell’Analisi del Medio Termine di giorni fa, con focus su questo week-end che sarà decisamente primaverile al sud, ma molto piovoso al contempo al centro-nord, vi avevamo mostrato, verso la fine dell’articolo, l’Indice AO (Arctic Oscillation), su valori negativi che denotavano un Vortice Polare Troposferico,  ancora molto debole, destrutturato e allungato verso le medie latitudini. Inoltre il Lobo Canadese risulta meno intenso ed approfondito rispetto a soli 10 giorni fa. Conseguenze derivanti dallo Stratwarming record che si è avuto in Stratosfera da dopo il 10 febbraio con riversamento (coupling) anche in Troposfera con le conseguenze gelide e nevose che abbiamo potuto apprezzare anche sulla nostra Penisola tra il 24 febbraio e il 1 marzo.

Accennammo anche il fatto che, da dopo il 1 marzo, stiamo vivendo un periodo contraddistinto da un ritrovato flusso zonale atlantico con una serie di perturbazioni che hanno interessato e continueranno ad interessare  la nostra Penisola, in un contesto però non freddo, anzi spesso anche al di sopra delle medie del periodo come il caso di questo week-end durante il quale le temperature risulteranno anche fino a +10 gradi oltre le medie del periodo sulle nostre regioni meridionali.

Da lunedì 12 marzo le temperature tenderanno a riportarsi nelle medie tipiche del periodo, quindi subiranno un forte calo, specie sulle regioni centro-meridionali rispetto ai valori molto alti di sabato e domenica. Il tempo, per la prossima settimana, tenderà sempre ad essere spesso perturbato con diverse occasioni per piogge e rovesci anche forti con qualche nevicata sulle Alpi oltre i 1200-1400 mt e a sprazzi anche sull’Appennino, ma generalmente non al di sotto mediamente dei 1400 mt. Il contesto termico quindi  continuerà a non risultare particolarmente freddo, né tantomeno gelido, saremo nelle medie tipiche del periodo, anzi tra il 16 e il 18 marzo le medie termiche potrebbero subire nuovamente un aumento discostandosi dalla media tipica del periodo, specie sulle regioni centro-meridionali, a causa di una nuova saccatura atlantica che tenderebbe a sprofondare troppo ad ovest sull’Europa occidentale richiamando sull’Italia centro-meridionale miti correnti meridionali, ma nuove piogge e rovesci al centro-nord.

Ed eccoci giunti al lungo termine. Secondo le ultimissime elaborazioni modellistiche dal 18 marzo in avanti tenderebbe a riaffacciarsi in moto antizonale una massa di aria gelida derivante dal Lobo del Vortice Polare Siberiano sulla Scandinavia e parte dell’Europa orientale con insorgenza di un campo di alta pressione scandinava (SCAND+). Al momento, però, quel che emerge dalle elaborazioni modellistiche è la grande difficoltà di tale massa gelida a raggiungere direttamente l’Italia in quanto verrebbe a mancare, l’elevazione dell’alta pressione delle Azzorre in Atlantico e quindi un’ipotetico congiungimento con l’Alta pressione scandinava. Tale elemento barico-configurativo è indispensabile per veicolare l’ipotetica massa di aria gelida sin sulle medie-basse latitudini mediterranee e quindi fin su latitudini italiane.

L’ultimo run di ECMWF12z vede la costruzione di un ponte alto-pressorio più saldo rispetto ad esempio alla visione di GFS12z, ma comunque rimarrebbero alcune vorticità atlantiche tra Francia e Spagna tali da veicolare la massa gelida siberiana oltralpe  e quindi verso l’Europa centrale ed occidentale  “snobbando” così l’Italia  che non verrebbe interessata dal gelo e dalle ipotetiche nevicate. Ecco la visione dei due principali modelli :

Configurazione barica per il 18 marzo. Vorticità basso atlantiche disturbano l'affermazione del ponte altopressorio e tendono a richiamare il gelo oltralpe ovvero sull'Europa occidentale. ECMWF12z -Meteociel-

Configurazione barica per il 18 marzo. Vorticità basso atlantiche disturbano l’affermazione del ponte altopressorio e tendono a richiamare il gelo oltralpe ovvero sull’Europa occidentale. ECMWF12z -Meteociel-

Profilo termico ad 850 hpa per il 19 marzo. Gelo sull'Europa centrale ed occidentale. Italia non interessata. Fonte : ECMWF12z -Meteociel -

Profilo termico ad 850 hpa per il 19 marzo. Gelo sull’Europa centrale ed occidentale. Italia non interessata. Fonte : ECMWF12z -Meteociel –

Configurazione barica prevista per il 18 marzo. Circolazione zonale atlantica relega il gelo all'Europa settentrionale e parte di quella orientale. Italia non interessata.

Configurazione barica prevista per il 18 marzo. Circolazione zonale atlantica relega il gelo all’Europa settentrionale e parte di quella orientale. Italia non interessata. Fonte : GFS12z – Meteociel –

Profilo termico a 850hpa per il 20 marzo. Gelo relegato all'Europa settentrionale e parte di quella orientale. Fonte : GFS12Z -Meteociel -

Profilo termico a 850hpa per il 20 marzo. Gelo relegato all’Europa settentrionale e parte di quella orientale. Fonte : GFS12Z -Meteociel –

E’ proprio questo il punto : come abbiamo detto anche in occasione dell’analisi sul medio termine l’Atlantico sarà sede di molte depressioni con una ritrovata circolazione zonale. Si andrebbe quindi a configurare un nuovo “testa a testa” tra la spinta zonale atlantica e l’avanzamento antizonale retrogrado del gelo russo. Oltre alle elaborazioni modellistiche anche alcuni indici teleconnettivi al momento come le SSTA e la MJO non propenderebbero per un’importante recupero pressorio in Atlantico nell’ultima decade mensile e quindi  non propenderebbero per la costruzione di un’importante ponte alto-pressorio dal basso Atlantico fin oltre la Scandinavia tale da veicolare la massa di aria gelida antizonale sin sull’Italia. La MJO (MADDEN JULIAN OSCILLATION) è in fase 4, fase attualmente non congeniale alla costruzione di importanti ponti alto-pressori in Atlantico.

Indice Madden Julian Oscillation (MJO). Fonte : NOAA

Indice Madden Julian Oscillation (MJO). Fonte : NOAA

Vedremo se nei prossimi aggiornamenti l’indice sarà visto in grado di raggiungere almeno una fase 6-7, o una fase 8-1 queste ultime ancora  più  congeniali a fasi di blocking atlantici.

Inoltre vi proponiamo le ENSAMBLE di GFS12z e ECMWF12z relative al profilo termico a 850 hpa, dei due principali modelli meteorologici per il nord (Milano), centro (Roma)  e sud Italia (Bari). Nelle ENSAMBLE GFS non si scorge alcun segnale termico  per il lungo termine verso il freddo e gelo, per le ENSAMBLE ECMWF c’è qualche perturbazione (linea colorata) che scenderebbe verso il basso, ma al momento risultano decisamente poche e non sufficienti da far prendere come ipotesi quella di un importante ondata di freddo per l’Italia per l’inizio della terza decade :

ENSAMBLE GF12Z MILANO. Fonte : Wetterzentrale.

ENSAMBLE GF12Z MILANO. Fonte : Wetterzentrale.

ENSAMBLE GF12Z ROMA. Fonte : Wetterzentrale.

ENSAMBLE GF12Z ROMA. Fonte : Wetterzentrale.

ENSAMBLE GF12Z BARI. Fonte : Wetterzentrale.

ENSAMBLE GF12Z BARI. Fonte : Wetterzentrale.

ENSAMBLE ECMWF12Z MILANO. Fonte : Wetterzentrale.

ENSAMBLE ECMWF12Z MILANO. Fonte : meteoguru.com

ENSAMBLE ECMWF12Z ROMA. Fonte : Meteoguru.com.

ENSAMBLE ECMWF12Z ROMA. Fonte : Meteoguru.com.

ENSAMBLE ECMWF12Z BARI. Fonte : Meteoguru.com.

ENSAMBLE ECMWF12Z BARI. Fonte : Meteoguru.com.

Ad ora per le sorti meteorologiche della nostra Penisola il vincitore sarebbe la spinta zonale mite atlantica a discapito del gelo siberiano, ma la situazione sarà tutta da seguire e monitorare giorno dopo giorno e assolutamente non scontata nè in un verso e nè nell’altro, specie se dovesse trovare conferma la presenza della massa di aria gelida in movimento antizonale verso l’Europa, i cui movimenti sono di difficile lettura per i modelli meteorologici.

IN CONCLUSIONE : Ad oggi per il periodo fine seconda decade/inizi terza decade non si scorge nessuna ondata di gelo estremo sull’Italia e quindi nessuna ondata di Buran per la nostra Penisola. Chi lo sta dichiarando con certezza già da 5 giorni lo sta facendo senza il giusto supporto scientifico, in quanto fino a ieri i modelli meteorologici non mostravano il gelo neanche sulla Scandinavia ed Europa nord-orientale. Oggi la maggior parte lo mostrano, senza che tuttavia questo riesca ad irrompere sull’Italia per i motivi che vi abbiamo spiegato. L’arrivo del Buran e del gelo estremo è una manovra barica delicata e da seguire attentamente mediante i modelli meteorologici troposferici per ipotetiche traiettorie che talvolta possono essere imprevedibili fino al medio termine. I modelli meteorologici troposferici ad oggi, non solo non mostrano l’Italia sotto le sferza del Buran ma al massimo, come date di elaborazioni, arrivano al 24 marzo. Cinque giorni fa quindi le elaborazioni modellistiche arrivavano non oltre il 20 marzo! Ciò vuol dire che scientificamente è impossibile spingersi in previsioni PRECISE e CERTE su una specifica parte dell’Europa (Italia) addirittura per Pasqua e Pasquetta (1-2 aprile) né in un verso (freddo e neve) e né nell’altro (stabilità e mitezza). Al massimo si possono fare analisi su carte della Stratosfera e su qualche indice di teleconnessione ma sono analisi a larga scala dalla quale risulta impossibile stabilire le condizioni meteorologiche esatte su una specifica nazione con addirittura dettagli tipo il limite delle nevicate fino in pianura per Pasqua come ha fatto qualcuno. Chi fa questo gioca di azzardo e la meteorologia previsionale non è un giocare di azzardo ma è una materia scientifica che ha bisogno di solide basi per poterla esplicare e per poter seguire i suoi movimenti barici.

Se la situazione barico-configurativa troposferica e teleconnettiva dovesse subire importanti variazioni sul lungo termine, rispetto alla situazione attuale di stasera, tale da spalancare le porte ad un’importante ondata di freddo anche per la nostra Penisola,  non mancheremo di aggiornarvi, ma solo con dati oggettivi alla mano e non tentando la sorte alla cieca su target temporali dove neanche i modelli meteorologici ci arrivano ancora!

Articolo di Alberto Fucci del 09 Marzo 2018 alle ore 22:21

Altri articoli di approfondimento e non solo...

Flash News

» Satelliti Meteo
» Mappe Meteo
» Radar Meteo
» Fulmini
» Terremoti

Scarica le App Meteo In Diretta

Le città più calde e più fredde in Italia

Oggi Giovedi 21 Novembre
Le più Calde
Località T°C
Modena 10°
Isernia 10°
Rieti 10°
Aosta 10°
Macerata
Fermo
Campobasso
Ferrara
Rovigo
Venezia
Le più Fredde
Località T°C
Teramo 10°
Perugia 10°
Asti 10°
Chieti 10°
Ascoli Piceno 11°
Alessandria 11°
Arezzo 11°
Avellino 11°
Terni 12°
Matera 12°
Domani Venerdi 22 Novembre
Le più Calde
Località T°C
Prato 10°
Pistoia 10°
Ravenna
Ferrara
Rovigo
Torino
Cremona
Asti
Parma
Piacenza
Le più Fredde
Località T°C
Aosta
Arezzo 10°
Siena 10°
Genova 10°
Lucca 11°
L'aquila 11°
Savona 11°
Rimini 11°
La Spezia 11°
Fermo 11°