Stando ai dati appena pubblicati dal centro statunitense di monitoraggio di ghiacci e nevi (NSIDC) la banchisa artica ha raggiunto la sua estensione massima annuale lo scorso 17 Marzo. Purtroppo è stato il secondo valore più basso degli ultimi 39 anni, ovvero del periodo per il quale sono disponibili dati satellitari. I quattro record di minima estensione sono, non a caso, tutti distribuiti negli ultimi 4 anni.
Sappiamo che l’estensione della banchisa artica segue un ciclo annuale con un massimo verso fine dell’inverno ed un minimo a metà della stagione estiva. Lo scorso 17 marzo 2018 l’estensione dei ghiacci nelle regioni artiche ha raggiunto il suo massimo annuale con 14.48 milioni di chilometri quadrati, il secondo valore più basso negli ultimi 39 anni di rilevazioni con solo il 2017 rimasto in testa alla classifica. La figura mostrata di seguito mostra in modo efficace il confronto tra l’estensione raggiunta quest’anno e la mediana delle rilevazioni effettuate tra il 1981 ed il 2010.
È possibile verificare come molte aree che normalmente dovrebbero essere coperte da ghiacci (all’interno della linea gialla) quest’anno siano rimaste scoperte, contribuendo in ultimo al record negativo.
Guardando all’andamento temporale dell’estensione è possibile riconoscere un trend di diminuzione attivo già all’inizio della stagione invernale (novembre-dicembre). L’anno in corso (linea blu nell’immagine sottostante), è quasi sempre rimasto al di sotto delle rilevazioni relative agli anni precedenti, fatta eccezione per quelle, appunto, dell’annata 2016-2017.
Inutile ricordare come la copertura relativa a queste annate sia risultata ben al di sotto delle variazioni calcolate sulla media 1981-2010 (colorazioni grigie). Di seguito riportiamo una tabella con la classifica dei 10 massimi più bassi.
Ordine | Anno | Estensione (milioni chilometri quadrati) | Data del massimo |
1 | 2017 | 14.42 | 7 Marzo |
2 | 2018 | 14.48 | 17 Marzo |
3 | 2015 | 14.52 | 25 Febbraio |
3 | 2016 | 14.52 | 24 Marzo |
5 | 2011 | 14.67 | 9 Marzo |
5 | 2006 | 14.68 | 12 Marzo |
7 | 2007 | 14.77 | 12 Marzo |
8 | 2005 | 14.95 | 12 Marzo |
8 | 2014 | 14.96 | 21 Marzo |
10 | 2009 | 15.17 | 5 Marzo |
Interessante notare come questa situazione si sia verificata in corrispondenza di uno dei mesi di febbraio più freddi degli ultimi 4 anni, anche se non così “freddo” quando confrontato con la serie storica delle temperature. In realtà le due cose sono strettamente collegate, come mostrato dall’immagine sottostante che contiene la differenza tra le temperature osservate nei mesi di febbraio e marzo e la media di riferimento.
A fronte di un periodo freddo in Europa e nord America, sulle regioni artiche le temperature sono risultate ben superiori alla media in modo continuo. Localmente gli scarti hanno superato gli 8°C! La persistenza di temperature ben più alte della media ha sicuramente favorito la fusione dei ghiacci che, pur raggiungendo il massimo annuale, continuano ad essere in calo ormai da anni.
Località | T°C |
---|---|
Siracusa | 27° |
Catania | 26° |
Agrigento | 26° |
Latina | 25° |
Taranto | 25° |
Roma | 25° |
Ragusa | 24° |
Crotone | 24° |
Catanzaro | 24° |
Lecce | 24° |
Località | T°C |
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L'aquila | 14° |
Belluno | 15° |
Aosta | 15° |
Campobasso | 16° |
Fermo | 16° |
Biella | 16° |
Teramo | 16° |
Chieti | 16° |
Sondrio | 16° |
Macerata | 16° |