Le grandissime eruzioni vulcaniche possono influenzare il sistema climatico, come è già accaduto in passato in alcuni casi… andiamoli a scoprire…
Il sistema climatico subisce modifiche e cambiamenti quando va ad intaccarsi lo stato di equilibrio tra il flusso totale di energia entrante e il flusso totale di energia uscente.
– Il flusso totale di energia entrante – è quasi totalmente rappresentato dall’energia solare sotto forma di radiazione ad onda corta.
– Il flusso totale di energia uscente – comprende la radiazione solare riflessa dall’atmosfera, dal suolo, dalle nubi e l’energia emessa dalla Terra nel suo insieme verso lo spazio sotto forma di radiazione ad onda lunga o infrarossa.
Questo equilibrio va ad intaccarsi a causa dei cosiddetti fattori forzanti. Essi si dividono in :
Dunque le eruzioni vulcaniche di grandissime proporzioni, possono andare ad intaccare il flusso di energia uscente, fungendo da forzanti e dunque possono andare a causare una modifica temporanea del sistema climatico, anche se non è facile immaginare quello che può essere l’impatto globale di un’eruzione vulcanica di dimensioni gigantesche.
Prendiamo come riferimento, ad esempio, due grandissime eruzioni del XIX Secolo, quelle del Monte Tambora e quella del Krakatoa.
– L’eruzione del Krakatoa avvenne nel 1883 in Indonesia e abbiamo testimonianze di molti scienziati e geologi dell’epoca, che stimarono l’immissione nell’atmosfera terrestre di circa 20 km cubici di materiale, tra rocce polverizzate, ceneri, e solfati. Una volta giunte nell’atmosfera, tali particelle, trasportate dalle grandi correnti in tutto il globo, hanno contribuito ad abbassare la temperatura terrestre, di circa 4-5 decimi di grado centigrado. Inoltre avvennero anche altri effetti particolari come ad esempio le “nubi nottilucenti” che illuminarono a giorno i cieli di Londra nel mese di Agosto, in piena notte. Esse si formarono a causa dell’ingresso in stratosfera delle particelle di materiale.
– L’eruzione del Monte Tambora, nell’isola di Sumbawa, nell’attuale Indonesia, avvenne invece nell’Aprile del 1815. Questa eruzione proiettò nella stratosfera una enorme quantità di gas, polveri e ceneri che diffondendosi intercettarono la radiazione solare, impedendo così ai raggi solari di riscaldare in modo adeguato il suolo. L’eruzione immise nell’atmosfera terrestre un quantitativo di materiale che si stima essere stato il doppio di quello emesso dal Krakatoa. Più difficile stabilirne gli effetti globali, visto che siamo solo agli inizi del 1800 e le misurazioni delle temperature terrestri erano meno precise, inoltre eravamo già in uno dei decenni più freddi in quanto era in corso la “Piccola Età Glaciale”. Tuttavia, vari studi, testimoniano che sia stato possibile un calo di ben 0,7-0,8°C della temperatura della Terra indotto dall’eruzione. Nel Giugno 1816 si registrarono anomale nevicate sulle coste nord americane, il freddo e le piogge dominarono la scena per molti mesi nell’Emisfero Settentrionale e ciò causò gravi danni ai raccolti. Ad esempio in Spagna nell’estate di quell’anno non si andò oltre i +15°C. Per questi motivi il 1816 viene comunemente definito “anno senza estate” con gran parte dell’Europa che registrò temperature anche fino a 3°C inferiori alla norma per tutto il trimestre estivo.
Località | T°C |
---|---|
Palermo | 24° |
Agrigento | 24° |
Ragusa | 24° |
Siracusa | 24° |
Grosseto | 24° |
Catania | 24° |
Oristano | 24° |
Salerno | 23° |
Roma | 23° |
Caserta | 23° |
Località | T°C |
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Belluno | 13° |
Varese | 14° |
Biella | 14° |
Como | 15° |
Torino | 15° |
Lecco | 16° |
Novara | 16° |
Vercelli | 16° |
Bergamo | 16° |
Sondrio | 16° |