La prima settimana di Maggio inizia..con un’irruzione Artica! Ritornano freddo e neve.

Sembra paradossale dover parlare di irruzione Artica ora che siamo vicini all’inizio di Maggio. Eppure, questa è la situazione che da giorni propongono i vari modelli meteorologici, da quello Americano a quello Europeo. Nonostante ci sia ancora tempo per una rifinitura delle previsioni, sembra che la linea evolutiva generale vada verso un progressivo calo delle temperature, in accordo con una discesa di aria fredda dalla dinamica tipicamente invernale. Osservando il diagramma che mostra l’andamento delle temperature in quota per i prossimi giorni, è ben visibile un marcato calo nella prima settimana di Maggio (linea rossa nel grafico sottostante).

Andamento della temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri di altezza) secondo il modello stagionale del CNR di Bologna.

Andamento della temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri di altezza) secondo il modello stagionale del CNR di Bologna.

Per analizzare meglio la dinamica di questo cambiamento conviene passare dai modelli probabilistici, come quello a cui si riferisce il grafico appena mostrato,  a quelli deterministici a breve termine. Prendiamo in considerazione, innanzitutto, l’evoluzione prevista dal modello Americano GFS.

La discesa di aria fredda va posta in un contesto sinottico che vede la risalita dell’anticiclone Azzorriano (in basso) verso Nord, come mostrato nella previsione per il prossimo 2 Maggio.

Situazione per Venerdì 2 maggio secondo il modello Americano GFS.

Situazione per Venerdì 2 maggio secondo il modello Americano GFS.

Questa spinta verso l’alto porterà, sempre secondo GFS, all’imposizione di un blocco anticiclonico di tipo Omega (basta osservarne la forma per capire il perché del nome..)  che impedirà l’arrivo di perturbazioni Atlantiche nel Mediterraneo. D’altra parte, l’Italia si troverà sui bordi di questa Omega, e risentirà della repentina discesa di aria fredda da Est, dovuta ad una risposta naturale dell’Atmosfera: per continuità, quando una massa d’aria “sale” deve esservene un’altra che scende. Per la particolare conformazione del blocco, l’Italia si troverà proprio sulla traiettoria di discesa dell’aria fredda, lungo il bordo orientale della “omega”.

Situazione per Domenica 4 maggio secondo il modello Americano GFS.

Situazione per Domenica 4 maggio secondo il modello Americano GFS.

Prima di analizzare le conseguenze sul nostro paese, diamo un’occhiata alle stesse previsioni elaborate dal modello Europeo ECMWF.

Il modello di Reading vede anch’esso un movimento verso Nord dell’Anticiclone Azzorriano: l’unica differenza risiede nell’area interessata dal successivo blocco anticiclonico, che risulta stavolta molto più “stretta” ed estesa verticalmente, ovvero con asse meridionale.

Situazione per Venerdì 2 maggio secondo il modello Americano ECMWF.

Situazione per Venerdì 2 maggio secondo il modello Americano ECMWF.

Una differenza che si nota maggiormente nella previsione per il prossimo 3 Maggio, nella quale troviamo un Anticiclone “stirato” dall’Inghilterra al Marocco. Questo tipo di configurazione, diversamente da quella vista nel modello GFS, potrebbe dare luogo ad un “cut-off”, ovvero ad un distaccamento di una bassa pressione in sede Mediterranea (cerchio tratteggiato blu in basso).

Situazione per Sabato 3 maggio secondo il modello Americano ECMWF.

Situazione per Sabato 3 maggio secondo il modello Americano ECMWF.

Se da un lato questo significherebbe più maltempo, soprattutto sulle regioni Settentrionali Italiane, le temperature risulterebbero più alte, a causa del percorso intrapreso dall’aria fredda in discesa. Per evidenziare meglio questa caratteristica diamo un ultimo sguardo alle temperature previste dagli stessi due modelli (ECMWF e GFS) sulle regioni Italiane, nel momento più freddo previsto da ogni modello.

Per quanto riguarda il modello Americano, il calo termico interesserebbe maggiormente le regioni Centro-Adriatiche, con temperature che potrebbero sfiorare lo zero termico (in quota, non al suolo, lo ricordiamo!). Questa particolare situazione potrebbe portare neve sulle cime dell’Appennino Centrale, oltre che sulle Alpi.

Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) secondo il modello GFS nel momento più freddo, Domenica 4 maggio.

Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) secondo il modello GFS nel momento più freddo, Domenica 4 maggio.

Secondo il modello ECMWF, il calo risulterà più debole: la temperatura minima in quota non scenderà sotto i 4°C anche se le zone interessate saranno le stesse.

Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) secondo il modello ECMWF nel momento più freddo, Martedì 6 maggio.

Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) secondo il modello ECMWF nel momento più freddo, Martedì 6 maggio.

Infine ci teniamo a sottolineare che non si tratta di un evento eccezionale: queste discese di aria fredda sono osservate spesso nei mesi Primaverili e non rappresentano alcuna “anomalia” meteorologica. Basti ricordare la discesa di aria fredda che a fine maggio 2013 produceva piogge e temporali al Nord Italia. Vi invitiamo dunque a non dare corda a quei siti che parlano di “ritorno dell’inverno” o “colpo di scena” solo per registrare più visite.

L’informazione meteorologica VERA, la trovate solo qui, su meteoindiretta.

 

Articolo di Guido Cioni del 28 Aprile 2014 alle ore 11:18

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