Peggioramento su peggioramento…qual è la causa di questo treno di perturbazioni in Italia?

Ciclone dopo ciclone, temporale dopo temporale, fulmine dopo fulmine…è proprio difficile individuare la fine del peggioramento che da ormai una settimana interessa il nostro paese. Tra mareggiate, dovute ai forti venti, e piogge torrenziali in molte regioni del centro-nord, la conta dei danni e delle vittime è solo agli inizi. Ma cosa ha causato, e continua a causare, questa infinita serie di peggioramenti? 

Il video sottostante rappresenta un’animazione delle immagini satellitari acquisite in uno speciale “canale” che permette di identificare zone con alta concentrazione di vapore acqueo. Seguendo l’evoluzione dei giorni dal 26 ottobre fino ad oggi (2 novembre) si riesce ad immaginare il movimento delle masse d’aria, dirette principalmente da ovest verso est. A questo movimento si aggiungono ondulazioni da nord a sud costituite da veri e propri “contrasti” tra colorazioni nere e bianche, ovvero tra masse d’aria molto secche ed umide. 

Seguendo tali ondulazioni è possibile riconoscere la serie di perturbazioni che, formandosi sul Mediterraneo occidentale, va successivamente ad interessare il nostro paese. Oltre ai cicloni, individuabili grazie alla rotazione delle nuvole, è possibile identificare il continuo trasporto di aria dal nord Africa verso il nostro paese, azione che permette all’aria di umidificarsi nel suo transito sulle acque del Mediterraneo, andando a scaricare pioggia sulle regioni italiane. È proprio questo il fenomeno atmosferico che ha permesso il mantenimento di piogge prolungate in molte regioni.

Una particolare circolazione dettata proprio dalla configurazione delle alte e basse pressioni non solo sul Mediterraneo ma anche sull’Atlantico e sui Balcani. Per capire perché il peggioramento sul nostro paese sia legato anche a queste aree diamo un’occhiata alla figura sottostante, dove abbiamo graficato le anomalie (ovvero differenze rispetto alla media) di una variabile che indica l’intensità di alte o basse pressioni. Colorazioni gialle indicano la persistenza di zone con pressione più alta del normale, viola viceversa. 

Anomalia dell'altezza di geopotenziale a 500 hPa e venti alla stessa quota per il periodo 26-31 Ottobre

Anomalia dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa e venti alla stessa quota per il periodo 26-31 Ottobre

Seguendo la scala di colori è possibile verificare come proprio sul Mediterraneo occidentale sia presente una vasta area caratterizzata da valori molto bassi, ad indicare la persistenza di pressioni molto più basse del normale. Una caratteristica legata alla presenza di due aree con valori completamente opposti rispettivamente sull’Atlantico (a sinistra) e sui Balcani (a destra). La presenza di queste alte pressioni ha costretto i venti provenienti dall’Atlantico a deviare verso nord per essere successivamente “sbattuti” sul Mediterraneo, andando a creare le basse pressioni già menzionate. È stato proprio questo il fattore scatenante del maltempo che ci ha interessato negli ultimi giorni.

Si tratta di una configurazione che non si presentava da tempo, visto che solitamente le aree di alta pressione erano presenti nel centro Europa. Purtroppo, complici anche le acque calde del Mediterraneo, è in questo modo che viene massimizzato il contenuto di umidità in atmosfera, dal quale le piogge abbondanti. 

Articolo di Guido Cioni del 02 Novembre 2018 alle ore 18:32

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