Lo stato della California si trova a fare i conti con uno degli incendi più distruttivi nell’intera storia di questa area. Con più di 40 vittime accertate, e centinaia di dispersi, il rogo che continua ad interessare alcune zone nel nord-est dello stato è diventato in pochi giorni uno dei peggiori mai osservati in California.
È bastato poco per far partire l’incendio che nella giornata di giovedì si è sviluppato nei pressi della città di Paradise: l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di una scintilla dovuta ad alcune linee elettriche malfunzionanti. Grazie alle condizioni siccitose e alla presenza di venti molto intensi l’incendio si è velocemente propagato ad una velocità stimata di circa 32 ettari al minuto. Nell’immagine sottostante, acquisita dal satellite LANDSAT lo scorso 7 novembre, è possibile capire la portata dell’incendio
Le polveri prodotte dalla combustione hanno alzato una colonna di fumo ben visibile anche da satellite, come mostrato nell’animazione sottostante.
Successivamente un nuovo focolaio si è attivato più a sud, nei pressi della città di Malibu, lo si vede nella parte finale dell’animazione sottostante. L’evacuazione di migliaia di abitanti ha creato velocemente file chilometriche lungo le poche strade che percorrono la costa, creando panorami “post-apocalittici” come quello immortalato nella fotografia sottostante.
L’incendio sembra aver superato per estensione e numero di vittime tutti gli eventi avvenuti nella moderna storia americana. L’incendio del 1933 in Griffith Park rimane il più grave, per numero di vittime, nello stato della California, mentre quello di Peshtigo nel 1871 rimane il più grave della storia americana con oltre 2500 vittime. Tuttavia in quel periodo non vi erano telefoni cellulari, TV o internet per allertare le persone.
Anche se la siccità, come già discusso, non ha direttamente causato la comparsa dell’incendio ne ha sicuramente incentivato la propagazione. A questo proposito occorre notare come molte delle aree interessate risultino in condizioni di moderata o severa siccità, stando ai dati pubblicati dal NOAA. Studi futuri potranno fare luce su un eventuale collegamento di questo periodo siccitoso ai cambiamenti climatici in atto.
Di seguito riportiamo alcune testimonianze fotografiche dell’evento.
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