Ancora conferme sulla possibile irruzione artica della prossima settimana (10-13 dicembre) con temperature in netto calo e ipotesi nevose fino a quote relativamente basse.
Esattamente una settimana fa pubblicammo questo articolo di analisi meteo sul lungo termine a larga scala (click qui), avvalendoci anche di alcuni indici di teleconnessione e rimarcammo che, dopo un inizio di dicembre più anticiclonico, tra fine prima decade ed inizi seconda decade di dicembre, sarebbe potuto intervenire un netto cambiamento della circolazione su scala europea con una irruzione di aria molto fredda di origine artica, con possibile coinvolgimento anche della nostra Penisola. A distanza di una settimana non possiamo fare altro che confermare questa nostra linea di tendenza.
I motivi di questa importante svolta meteorologica sono da imputare alla configurazione barica che verrà a crearsi su scala europea : il campo di alta pressione, attualmente ubicato sulla Penisola Iberica e che nei prossimi giorni interesserà anche la nostra Penisola con assenza di precipitazioni significative e predominante stabilità, inizierà dal giorno dell’Immacolata ad espandersi e a risalire verso le latitudini più settentrionali dell’Europa occidentale, ovvero sulle Isole Britanniche ed Islanda, tendendo a piegare poi parzialmente anche verso nord-est, in direzione della Penisola Scandinava. Tale manovra barica fungerà da blocco al flusso zonale atlantico, favorendo una circolazione con dinamica prettamente meridiana che andrà a veicolare la discesa di una massa di aria fredda, che dalle latitudini artiche tenderà ad interessare l’Europa orientale e centrale, irrompendo anche sulla nostra Penisola.
Il target temporale, relativo a tale irruzione fredda, sarà tra il 10 e 13 dicembre. Le isoterme attese a 850hpa (1450 mt) ci suggeriscono che, almeno per quanto concernerà l’Italia, si tratterebbe di un’ondata di freddo e non di gelo. Attualmente, difatti, sarebbero attesi valori fino a -4/-5 a 850hpa sul nostro territorio nazionale, nel caso si fosse trattata di ondata di gelo le isoterme attese sarebbero dovute essere minori di -8/-9°C a 850hpa. Ecco qualche immagine dei modelli meteorologici, relative al momento di entrata della massa di aria fredda sulla nostra Penisola :
Non sarebbero da escludere possibili ipotesi nevose fino a quote relativamente basse, specie se dovessero crearsi presupposti favorevoli alla formazione di minimi di bassa pressione al suolo in interazione con l’aria fredda in entrata. Ad ora le regioni più interessate dall’instabilità e dalle precipitazioni sarebbero quelle centrali e meridionali con ipotesi nevose non escluse fino a quote collinari, ma rimarchiamo che è assolutamente prematuro parlare sin da ora dei dettagli precipitativi e anche delle isoterme precise attese, in quanto siamo ancora nel lungo termine e dovremo aspettare gli aggiornamenti modellistici dei prossimi giorni per poter stilare e render disponibili simili dettagli.
Concludiamo l’articolo di analisi andando ad allegare le Ensamble odierne del modello meteorologico ECMWF, che mettono in evidenza un netto calo delle temperature a partire dal 10 dicembre, con la media degli scenari (spago rosso) al di sotto degli 0°C ad 850hpa (1450 mt) da nord a sud :
Seguiranno nuovi aggiornamenti nei prossimi giorni su questa interessante fase meteorologica che si prospetta sulla nostra Penisola per l’inizio della prossima settimana. Restate sintonizzati su Meteo in Diretta.
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