Tracciamo una possibile linea di tendenza a larga scala sul lungo termine, ponendo l’attenzione su alcuni parametri teleconnettivi stratosferici e troposferici. Ci sono possibilità per irruzioni fredde all’orizzonte?
Premessa : tale articolo non deve essere carpito come una previsione, data la notevole distanza temporale, ma solo come una tra le possibili linee di tendenza, (che avrà bisogno poi di conferme o smentite) riguardante il possibile dislocamento delle figure bariche, a larga scala, frutto di analisi modellistiche e anche teleconnettive a livello stratosferico e troposferico. Fatta questa doverosa premessa, inoltriamoci nell’analisi…
La seconda decade di Dicembre sta terminando e, come da noi previsto già a partire dall’analisi a lungo termine della terza decade di novembre, si è vissuto un periodo decisamente invernale a causa di afflussi di aria fredda di origine artica provenienti dall’Europa orientale che a più riprese hanno apportato temperature invernali, a tratti anche leggermente al di sotto della norma. L’alta pressione delle Azzorre, a più riprese, è risultata ubicata sull’Europa occidentale ed Atlantico, bloccando così l’influenza del flusso zonale sulla nostra Penisola e favorendo un tipo di circolazione maggiormente meridiana e antizonale. Si sono viste le prime nevicate fino a quote collinari al centro-sud e anche fino in pianura al settentrione, grazie all’interazione dell’aria fredda artica con dei fronti perturbati più miti in risalita da ovest.
Per i prossimi giorni il decadimento dell’alta pressione delle Azzorre in Atlantico favorirà la ripresa di una circolazione più zonale sul bacino del Mediterraneo: si assisterà, difatti, dapprima all’ingresso di una perturbazione atlantica nella giornata di giovedì 20 dicembre, produttiva in termini precipitativi soprattutto per il centro-nord, successivamente dal 22-23 Dicembre si assisterà all’espansione di un campo di alta pressione sulla nostra Penisola, di origine sub-tropicale che garantirà, per i giorni a cavallo del Natale (23-25 Dicembre), bel tempo con temperature in risalita su valori anche al di sopra delle medie tipiche del periodo, soprattutto in quota. Il freddo dunque, in tale fase, si farà sentire solo di notte e al mattino sulle aree soggette ad inversione termica e a formazione di nebbie. Ecco due immagini modellistiche, su scala emisferica, indicanti questi due passaggi appena elencati :
Nel frattempo però in Stratosfera, proprio nei giorni in cui avremo l’affermazione anticiclonica sulla nostra Penisola, avverrà un forte Stratwarming in area siberiana, warming capace di apportare un anomalo aumento di temperatura in pochi giorni di oltre +80°C, con la comparsa di isoterme di +8°C a oltre 30.000 mt di altezza. Osserviamo, a tal proposito, due emisferiche stratosferiche di GFS, la prima riferita alla giornata odierna, mentre l’altra riferita in uno dei momenti “clou” dello Stratwarming, ovvero per le primissime ore del 24 dicembre :
Tale Stratwarming, di tipo Major, apporterà un Displacement del Vortice Polare in Stratosfera e causerà, da dopo Natale, un nettissimo calo delle velocità dei venti zonali alle alte latitudini, fino ad una possibile inversione degli stessi su valori negativi (venti antizonali) :
Tutto ciò potrebbe avere delle ripercussioni anche sul Vortice Polare in sede troposferica con una configurazione barica su scala europea, maggiormente meridiana e antizonale e contraddistinta da una nuova espansione e risalita dell’Alta Pressione delle Azzorre verso le latitudini più settentrionali dell’Europa occidentale, alta pressione che dunque favorirà un nuovo blocco delle correnti zonali e la discesa di aria molto fredda di origine artico-continentale sull’Europa orientale con possibile coinvolgimento anche della nostra Penisola, con marcati moti antizonali (da est verso ovest). Tutto ciò inizierebbe ad avvenire, su scala europea appena dopo il giorno di Natale, con una fase decisamente fredda, non esclusa anche per la nostra Penisola, che potrebbe cadere nel “target temporale” compreso tra gli ultimissimi giorni dell’anno/prima settimana di Gennaio.
I modelli troposferici sul lungo e lunghissimo termine stanno iniziando a dare qualche segnale a larga scala abbozzando un nuovo indebolimento del flusso zonale atlantico, un’anticiclone delle Azzorre in nuova risalita fin verso le alte latitudini europee e scandinave e la discesa di aria molto fredda artico-continentale sull’Europa orientale. Ecco un immagine modellistica attuale del modello americano GFS :
Andiamo, invece, a visionare le Ensamble delle temperature ad 850hpa (1450 mt) del modello ECMWF riferite all’Italia centrale, le quali mettono in evidenza diverse perturbazioni che raggiungono, da dopo Natale, isoterme prossime ai -5°C e in qualche caso anche i -10°C avvicinandoci verso fine anno/primi giorni di Gennaio. La media degli scenari (linea rossa) evidenzia un calo delle temperature anche superiore ai 10°C rispetto ai giorni relativi a Vigilia e Natale dove si registreranno temperature nettamente al di sopra della norma e prossime ai +8/+10°C a 850hpa :
IN CONCLUSIONE : nei prossimi giorni, dopo il modesto passaggio perturbato del 20 e 21 dicembre avremo una maggiore affermazione dell’ alta pressione sulla nostra Penisola proprio nei giorni a cavallo del Natale (23-25 dicembre) con stabilità, assenza di precipitazioni significative, temperature al di sopra della norma e freddo solo da inversione nelle zone soggette. Dal 26-27 dicembre inizieremmo ad assistere ad un progressivo raffreddamento dell’Europa orientale e Italia, con possibile fase più marcata verso gli ultimissimi giorni dell’anno/prima settimana di Gennaio.
Ricordiamo ancora una volta che nulla è certo da dopo Natale e queste non sono previsioni. Vedremo se l’abbozzo di linea di tendenza accennata, a larga scala, avrà conferme con nuovi e graduali dettagli, oppure se avrà bisogno di smentite. Restate connessi su Meteo in Diretta.
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