Crescono le possibilità per una forte irruzione di aria fredda artico-continentale sull’Europa orientale, con interessamento anche della nostra Penisola tra il 3 e il 6 Gennaio 2019.
Nell’articolo di analisi strato-tropo del 18 Dicembre (qui) vi illustrammo la nostra possibile linea di tendenza nel lungo termine a larga scala, frutto di studio e di analisi anche di vari indici di teleconnessione stratosferici e troposferici ed accennammo alla possibilità concreta di continue discese fredde di matrice artico-continentale da dopo Natale sull’Europa orientale, con una possibile fase molto fredda, anche per la nostra Penisola nel “target temporale” andante tra gli ultimissimi giorni del mese/prima settimana di Gennaio. A distanza di 10 giorni non possiamo fare altro che confermare, con molta soddisfazione, questa possibilità che risulta, ad ora, in ascesa.
Tutto ciò a causa anche dell’intenso Stratwarming in area siberiana, che ha toccato il suo culmine proprio nei giorni a cavallo del Natale (23-27 Dicembre) dove si sono raggiunti anomali valori fino a +8°C a 30.000 mt di altezza, con un aumento di temperatura, nella zona in questione, superiore agli +80°C in pochi giorni. Ecco un immagine stratosferica modellistica molto eloquente :
Questo forte Stratwarming di tipo Major ha apportato, sta apportando e continuerà ad apportare varie conseguenze alla struttura del Vortice Polare : si sta assistendo, in Stratosfera, ad un “Displacement” del Vortice Polare, nonché ad un’importante redistribuzione dello stesso, Vortice Polare che risulta quindi molto debole e disturbato e con tendenza ad allungarsi verso le medie latitudini in corrispondenza dell’Europa orientale e Mediterraneo. Durante la prima settimana di Gennaio, inoltre, viene attualmente visto anche un possibile “Split” del Vortice Polare in Stratosfera. Ecco le relative cartine modellistiche stratosferiche :
Tutto ciò, chiaramente sta causando e causerà un crollo dei venti zonali alle alte latitudini, fino ad una inversione degli stessi (venti antizonali), come rimarcammo già 10 giorni fa. Anche il NAM (North Annular Mode) si è portato su valori nettamente negativi, segnale inequivocabile dello sconquasso stratosferico portato dal fortissimo riscaldamento, a discapito della compattezza del Vortice Polare. Ecco i rispettivi grafici aggiornati :
Le conseguenze in Troposfera non si stanno facendo attendere e, come dicemmo già 10 giorni fa, da dopo Natale si sta assistendo ad uno “stop” della circolazione zonale atlantica in favore di circolazioni maggiormente meridiane e antizonali, a causa dell’affermazione ed espansione sempre più decisa dell’Alta pressione delle Azzorre verso le latitudini più settentrionali dell’Europa occidentale (Isole Britanniche ed Islanda) e poi in ripiegamento verso nord-est, in direzione della Penisola Scandinava. Questo favorirà la redistribuzione del Vortice Polare con rinvigorimento netto del Lobo stazionante su latitudini polari e siberiane con conseguenziale discesa, a più riprese, di masse d’aria molto fredde di origine artico-continentale sull’Europa orientale e Italia. Già nei giorni precedenti, proprio nel giorno di Natale un’irruzione artica ha interessato l’Europa orientale e sfiorato la nostra Penisola, tra il 31 dicembre e il 1 Gennaio avremo il primo vero “antipasto” con un’irruzione fredda che colpirà l’Europa orientale e parzialmente anche la nostra Penisola, apportando i maggiori effetti solo sulle regioni del versante adriatico centro-meridionale dove, oltre ad un moderato calo termico (ingresso di isoterme fino a -4/-5 a 850hpa) e rinforzo della ventilazione fredda nord-orientale, aspetti apprezzabili un po’ in tutta Italia, avremo anche qualche precipitazione, nevosa fino a quote basse. Ecco qualche cartina modellistica al riguardo :
Ma come si suol dire “il bello dovrà ancora arrivare” e difatti, proprio nella giornata del 1 e 2 Gennaio, l’Anticiclone delle Azzorre effettuerà un ulteriore e spettacolare elevazione fin verso la Groenladia, tranciando il Vortice Polare Tropoferico e provocando una nuova discesa di una massa di aria, questa volta davvero gelida, di origine artico-continentale, sull’Europa orientale e che tenderà ad irrompere anche sull’Italia a partire dalla giornata del 3 Gennaio.
Le isoterme a 850hpa (1450 mt) che si scorgono ad ora, come possiamo notare, sarebbero davvero notevoli e anche oltre i -14°C 850hpa (1450 mt) sull’Europa orientale, con possibilità concrete che isoterme inferiori ai -8/-10°C possano raggiungere anche l’Italia nel target temporale 3-6 gennaio, segnatamente sui versanti adriatici. In tal caso si tratterebbe di una vera e propria ondata di gelo! Ce lo conferma non solo il run deterministico del prestigioso modello europeo ECMWF, ma anche e soprattutto le sue Ensamble che alleghiamo in basso, riferite al versante centrale adriatico :
Notiamo che ormai la media degli scenari (linea rossa) si attesta sui -9°C a 850hpa per il periodo 4-6 Gennaio, con diverse perturbazioni che sfiorano addirittura la -15°C! Per quanto riguarda le precipitazioni si dovrà attendere ancora : tutto dipenderà da come entrerà la massa gelida sulla nostra Penisola, e dunque i geopotenziali a 500hpa, se sarà in grado di generare minimi pressori su Ionio o Tirreno oppure solo instabilità da stau. Si tratterebbe comunque, se confermate tali isoterme, di prevalenti precipitazioni nevose a tutte le quote, con Medio adriatico e sud Italia che sarebbero le aree maggiormente indiziate, ma come detto è ancora prematuro scendere in simili dettagli.
L’irruzione suddetta del 3-6 gennaio 2019 registra, al momento, probabilità di realizzazione in ascesa, tuttavia non vi è ancora certezza, parlando di un target di una settimana e oltre. Occorerà riaggionarci, magari con maggiori dettagli circa l’entità del freddo in entrata, eventuali precipitazioni e zone maggiormente interessate della nostra Penisola
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