Freddo e maltempo si abbattono sull’Italia da giorni. Su tutte le regioni o quasi ma sulle Alpi italiane no!!! Eh già è impressionante osservare la differenza tra un versante e l’altro dell’arco alpino. Su quello estero la neve abbonda, forse anche fin troppa in Austria tutt’ora alle prese con nevicate abbondanti che raggiungono lo spessore anche di alcuni metri, ma qui da noi nulla. Anche la dorsale appenninica sta vivendo uno dei suoi momenti migliori, continuamente bersagliata dalle irruzioni artiche, che tra Abruzzo e Molise hanno scaricato anche più di un metro di neve fresca.
In mezzo ci sono i versanti italiani delle Alpi, quasi tutti a secco, soprattutto quelli posti a quote più basse. La situazione peggiore è in Piemonte, nella zone del Canavese in Provincia di Torino. Per render meglio l’idea vi facciamo vedere un’immagine dalle nostre webcam di Alpette (TO) a 957m; possiamo notare la totale mancanza di neve e siamo quasi a 1000m!!! Una volta c’erano sempre aperte piste da sci oggi che sono campi aridi su cui svettano vecchi piloni degli impianti a fune in disuso da anni. Complice anche il fatto che molte di queste stazioni si trovino a bassa quota con le partenze poco oltre i 1000m, ma soprattutto per la scarsità di precipitazioni e per le temperature troppo elevate.
Ma anche in Lombardia, Trentino e Veneto si soffre la carenza di neve e a rimetterci è soprattutto la fascia prealpina, spoglia fino ad oltre 2000 metri di quota, così come sulle Dolomiti. Unici comprensori che riescono ad assicurare la stagioni sciistica sono quelli situati a quote elevate, dove le temperature consentono l’innevamento artificiale, e quelli in prossimità del confine di stato, che hanno potuto beneficiare almeno di una parte delle nevicate che si scaricano sul versante estero. Un esempio lampante è la località sciistica Cortina D’ampezzo (BL) dove ora vi mostriamo la pochezza della neve. Se le piste sono imbiancate, come dicevano, è chiaramente dovuto ai cannoni spara neve:
QUANDO ARRIVERA’ QUINDI UN PO’ DI NEVE?
Al momento è molto difficile rispondere a questa domanda, visto che almeno fino alla fine della settimana gli unici fiocchi previsti si scaricheranno ancora una volta sui versante alpini settentrionali, lasciando a quelli italiani le briciole ed escludendo del tutto quelli prealpini. Perché possa aprirsi uno spiraglio si dovrà attendere almeno la seconda metà del mese, ma non vi è ancora alcuna certezza.
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