Secondo gli scienziati in meno di 5 generazioni potrebbe verificarsi quanto accaduto ai tempi dei dinosauri, ma in condizioni molto diverse.
Secondo un recente studio pubblicato su Paleoceanography and Paleoclimatology da Philip D. Gingerich dell’università del Michigan basteranno 5 generazioni umane per far sì che la Terra si trovi di nuovo in una condizione molto simile al PETM (Paleocene-Eocene Thermal Maximum), l’ultimo evento di massimo riscaldamento globale avvenuto circa 56 milioni di anni fa. Le ricerche affermano che le emissioni di origine antropogenica iniettate a ritmo costante nell’atmosfera dall’Antropocene – da quando gli esseri umani hanno iniziato a bruciare combustibili fossili influendo drammaticamente sull’ecosistema e l’atmosfera – potrebbero raggiungere i livelli del Massimo termico del Paleocene-Eocene già nel 2159, tra soli 140 anni. L’altissima concentrazione di CO2 nell’atmosfera è quindi un traguardo molto più vicino di quanto previsto in precedenza, perché “il ritmo di riscaldamento odierno supera di gran lunga qualsiasi evento climatico accaduto dall’estinzione dei dinosauri”, afferma Gingerich.
Il PETM costituisce per gli scienziati il parametro per eccellenza nella misurazione del riscaldamento globale a cui il Pianeta sta andando incontro, ma i livelli di emissione di carbonio che stiamo raggiungendo sono davvero senza precedenti anche nel contesto di un tale evento. “In termini geologici non abbiamo molto da cui attingere per comprendere come il mondo risponde a quel tipo di perturbazione”, afferma Gabriel Bowen, un geofisico dell’università dello Utah. La velocità delle emissioni attuali, infatti, secondo lo studio di Gingerich è circa dieci volte superiore a quella del PETM, pertanto risulta difficile stabilire con esattezza quali potranno essere le conseguenze di un evento di tale portata. Inoltre, il clima attuale parte da una base più fredda rispetto al PETM e le specie che vivono sulla Terra oggi sono diverse da quelle di 56 milioni di anni fa. Ciò che è certo agli studiosi è che l’aumento della temperatura porterà probabilmente molte specie all’estinzione, mentre alcune riusciranno ad adattarsi o migrare. Ma le conseguenze del drammatico riscaldamento ci saranno anche per la specie dominante che è quella umana e ci vorranno migliaia di anni prima che le condizioni atmosferiche vengano ripristinate naturalmente.
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