Uno studio di 250 scienziati afferma che l’inquinamento inciderà anche sullo sviluppo neurologico dei bambini e sulla fertilità maschile e femminile.
Uno studio di 250 scienziati dell’Onu afferma che l’altissimo tasso di inquinamento della Terra potrebbe causare milioni di morti premature nei prossimi 30 anni. L’allarme riguarda soprattutto Asia, Medio Oriente e Africa, ma non c’è da stare tranquilli nel resto del mondo. Una delle principali cause di morte, come spiega il sesto Global Environmental Outlook delle Nazioni Unite, sarebbe il forte inquinamento dei sistemi di acqua dolce, provocato dalla resistenza antimicrobica. Inoltre, gli interferenti endocrini incideranno sulla fertilità maschile e femminile, oltre che sullo sviluppo neurologico dei bambini.
A meno che non venga intrapresa un’azione tempestiva di riduzione di emissioni e inquinamento globale, affermano gli scienziati, il danno alla Terra sarà di enorme portata e costituirà realmente una forte minaccia per tutti i suoi abitanti. Il mondo possiede tutto, scienza, finanza e tecnologia, ma “ha bisogno di muoversi verso un percorso di sviluppo più sostenibile, sebbene manchi ancora un sostegno sufficiente da parte dei leader economici e politici, che si aggrappano a modelli obsoleti di produzione e sviluppo”.
I temi riportati dall’Onu e molti altri saranno affrontati alla quarta assemblea ambientale delle Nazioni Unite in corso a Nairobi, durante la quale i ministri dovrebbero negoziare su alcune questioni critiche come lo spreco alimentare, la mobilità e la plastica negli oceani.
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