Guardando la Terra da satellite ci si accorge subito della netta separazione tra le verdi aree equatoriali e quelle completamente prive di vegetazione.
Ad esempio, guardando le immagini del continente africano si nota come oltre una data latitudine, la vegetazione scompaia in modo marcato e rapido.
Non solo il Sahara, ma tutti i deserti del pianeta si sviluppano nell’emisfero boreale e australe da precise latitudini facilmente identificabili.
Ma perché ciò accade proprio a queste latitudini?
Questo meccanismo è la conseguenza della circolazione generale e in particolare della cosiddetta cella di Hadley.
Partiamo dall’inizio.
Sappiamo che la fonte di energia del pianeta è la radiazione solare, ma tale radiazione riscalda il pianeta in modo disomogeneo. I raggi solari infatti raggiungono perpendicolarmente le aree equatoriali (più calde), mentre in modo obliquo le aree a latitudini maggiori (più fredde).
Ma c’è un altro ingrediente fondamentale che determina la circolazione globale, ovvero la rotazione del pianeta.
Dati questi due presupposti, la circolazione globale tende a redistribuire il calore in modo uniforme sul pianeta e in questo processo determina la formazione di tre strutture o celle. La più importante di queste e che interessa per la nostra spiegazione è la cella di Hadley, la quale si forma tra i 30° Nord e i 30° Sud di latitudine.
Descriviamo questa cella in modo più dettagliato (riferimento numero 1 nell’immagine).
L’aria più calda e leggera all’equatore sale fino a raggiungere la tropopausa (superiore a 15 Km in questa zona) che agisce da barriera a causa dell’inversione termica qui presente. Salendo in quota l’aria raffredda e condensa, formando continue celle temporalesche con precipitazioni abbondanti. Di conseguenza, qui il clima risulta molto umido e ciò spiega le aree estremamente verdi visibili da satellite (vedi immagine).
Una volta giunta a queste quote e dopo le forti precipitazioni, l’aria ormai priva della maggior parte del vapore e quindi estremamente secca, si dirige verso i tropici, a latitudini maggiori. Qui le temperature diminuiscono e l’aria sempre più fredda (e quindi densa) e secca ricade verso il suolo.
Ed è proprio in queste zone che sorgono i più grandi deserti del pianeta, continuamente alimentati dall’arrivo di aria secca generata dalla cella di Hadley!
In seguito l’aria, ora nei bassi strati dell’atmosfera, tende a ritornare verso l’equatore chiudendo la cella. Ma ritornando all’equatore, a causa della rotazione e quindi della forza di Coriolis, devia verso destra dando vita agli alisei. Questi venti spirano dunque nell’emisfero boreale da Nord Est a Sud Ovest mentre in quello australe da Sud Est a Nord Ovest.
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