Economia circolare: i vantaggi sono anche economici

Gli obiettivi prefissati dalla Commissione europea sono ambiziosi, ma realistici. Le attività di riciclo e riutilizzo rendono inoltre 8 volte gli investimenti e offrirebbero anche più posti di lavoro.

Secondo i dati pubblicati dalla Commissione europea sul bilancio ambientale d’Europa, il piano d’azione per incentivare l’economia circolare presentato nel dicembre 2015 sta portando numeri promettenti. Nel 2016 le attività circolari di riciclo e riutilizzo hanno generato un valore aggiunto di quasi 147 miliardi di euro, cioè pari a 8 volte gli investimenti. La spinta ad un’economia sempre più circolare ha inoltre impiegato nello stesso anno oltre 4 milioni di lavoratori tra attività esistenti e nuove, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente.

Le nuove normative proposte dal piano della Commissione sulla gestione dei rifiuti comprendevano un’azione mirata in termini di circolarità in settori specifici quali materie plastiche, scarti alimentari, materie prime critiche, biomasse e prodotti a base biologica. La prima serie di misure è stata quindi integrata nel 2018 con un secondo pacchetto sull’economia circolare, che prevede ulteriori nuove strategie per la plastica, con specifica attenzione alle fonti principali di inquinamento marino, quali attrezzi da pesca monouso e materie plastiche in generale. Ora l’obiettivo è affrontare tutte le fasi del ciclo produttivo, al fine di completare un processo circolare in tutto e per tutto.

Con gli impegni presentati finora dall’industria di produrre e utilizzare più plastica riciclata si aumenterà il mercato di materie plastiche riciclate circa del 60%, percentuale che andrebbe però aumentata per garantire il raggiungimento dell’obiettivo prefissato di 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata entro il 2025. Nello specifico si parla del 55% di riciclo per imballaggi di plastica entro il 2030, 25% di plastica riciclata per bottiglie in pet dal 2025, 30% per tutte le bottiglie a partire dal 2030. La raccolta differenziata delle bottiglie di plastica dovrà raggiungere inoltre il 90% entro il 2029, con l’introduzione di specifici requisiti per i tappi. L’obiettivo complessivo per il 2030 vede il 70% dei rifiuti di imballaggio e il 60% dei rifiuti urbani riciclati, riducendone del 10% il conferimento in discarica. Iniziative ambiziose, ma realistiche. Per il periodo 2016-2020 la Commissione ha stanziato infatti oltre 10 miliardi di euro di investimenti in favore dell’economia circolare.