Ascension Island diventa la più grande area marina protetta dell’Oceano Atlantico

Vietata la pesca in un’area di 443.000 chilometri quadrati nell’Atlantico meridionale, che ospita una delle più preziose biodiversità del pianeta.

L’isola di Ascension, nell’Oceano Atlantico meridionale, diventerà una nuova area marina protetta grande 2 volte il Regno Unito. Un’area di 443.000 chilometri quadrati che salvaguarderà una molteplicità di specie tra cui tartarughe, pesci spada, squali, tonni, marlin, fregate e sterne. “Proteggere il 30% degli oceani del mondo non deve essere un sogno”, afferma il capo del settore Oceani della UN Environment Lewis Pugh, “attuamente, solo il 7,6% degli oceani è protetto”. La decisione è stata acclamata a gran voce dalle organizzazioni di conservazione, poiché Ascension è una delle poche zone rimaste dove regna una straordinaria biodiversità. Il cancelliere del Regno Unito Phili Hammond ha dichiarato il sostegno del governo per designare tutte le acque attorno all’isola come area marina protetta, con il divieto assoluto di pesca. Proteggere queste aree fa parte del programma Blue Belt per preservare milioni di chilometri quadrati di oceano e con un dominio marino che si estende in tutto il mondo, il Regno Unito si trova, come afferma il segretario dell’ambiente Michael Gove, “in una posizione unica per guidare la strada nella protezione degli oceani e della preziosa vita marina”.

L’intento è di rendere 1/3 degli oceani del mondo aree protette entro il 2030 e il divieto di pesca ad Ascension Island segna un importante passo avanti nell’estensione di Blue Belt e nella salvaguardia della biodiversità di tutti i mari. “Gli interventi per proteggere ecosistemi come quello di Ascension sono estremamente importanti”, dichiara Ole Vestergaarddi UN Environment, “non solo per la straordinaria biodiversità che ospitano, ma anche per il loro prezioso contributo alla salute e alla funzione degli oceani, alla base della sicurezza alimentare e della resilienza – in sostanza, una soluzione economicamente vantaggiosa e naturale ai cambiamenti climatici”.