Terra: lo strato profondo non è come previsto

Secondo un recente studio il mantello terrestre inferiore non è fluido, ma un solido duttile in continua deformazione.

Un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience smentisce la teoria che gli strati più profondi della Terra siano composti da materiale fluido. La ricerca, di cui è stato coautore anche l’italiano Manuele Faccenda dell’università di Padova, apre un nuovo capitolo sulla parte più nascosta del Pianeta, affermando che questa si presenta in realtà sotto forma di solido malleabile. La materia in questione sarebbe simile al ferro quando viene forgiato dal fabbro, cioè soggetto a deformazione molto lenta.

Per giungere a questa conclusione gli scienziati hanno utilizzato la tomografia sismica, ovvero la misurazione della velocità di propagazione delle onde sismiche, che in modo simile ad una tac medica riesce a dare una visione della struttura interna della Terra. Le anomalie della velocità sismica riscontrate in alcune zone di subduzione o sprofondamento, dove i fondali oceanici affondano nel mantello terrestre, suggeriscono che a differenza di quanto si pensasse lo strato roccioso del mantello inferiore fluisce lentamente, come avviene nello strato superiore.

La lenta e continua deformazione del mantello terrestre inferiore è ciò che determina lo sviluppo dei terremoti, trasmettendo i suoi movimenti alle placche tettoniche più rigide in superficie. È probabile che sia il movimento dei cristalli di roccia che si formano nelle profondità terrestri a causare lo sprofondamento dei fondali e l’aumento del fluire del mantello terrestre. “Con questo nuovo approccio potremo capire come il nostro pianeta sia arrivato ad avere la configurazione attuale”, afferma la coordinatrice dello studio Ana Ferreira, dell’università di Lisbona.

I test sulle profondità del Sudamerica e dell’Anello del Pacifico del Sud hanno avvalorato la nuova tesi sulla composizione di questa remota area della Terra. Le prossime analisi riguarderanno il Mediterraneo, così da poter ricostruire la storia geologica recente dell’Italia.