I pescatori potranno ora riportare sulla terraferma i rifiuti di plastica finiti accidentalmente nelle reti. Costa: “una grande vittoria per il nostro mare”.
Il disegno di legge Salvamare presentato dal ministro dell’ambiente Sergio Costa è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. I pescatori potranno adesso riportare sulla terraferma la plastica finita accidentalmente nelle reti e avere un certificato ambientale, nonché un adeguato riconoscimento della loro filiera di pescato. La nuova legge capovolge una situazione paradossale, dove i pescatori erano costretti a ributtare la plastica in mare perché perseguibili per reato di trasporto illecito di rifiuti. “Un cambiamento di prospettiva a 180 gradi”, afferma il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. Ora invece potranno portare i rifiuti in appositi centri di raccolta allestiti nei porti. “È una grande vittoria per il nostro mare” dichiara Costa, “finalmente iniziamo a ripulirlo dalla plastica e lo facciamo con degli alleati eccezionali, i pescatori, che conoscono il problema meglio di tutti. […] Quella della plastica in mare è un’emergenza planetaria, dobbiamo affrontarla adesso, non si può rinviare. L’Italia, che è bagnata per due terzi dal mare, vuole essere leader nella soluzione”.
In Italia non è nuova l’attività di “fishing for litter”, già realizzata in via sperimentale con il contributo di Legambiente in alcune regioni come la Toscana, la Puglia, il Lazio, l’Emilia Romagna . Nel 2018 sono state raccolte tonnellate di rifiuti di ogni tipo, tra cui reti da pesca abbandonate in mare e pneumatici. Come evidenziato dal Ministero, il Mediterraneo, essendo un mare semichiuso, è particolarmente esposto all’inquinamento da plastica. Secondo le stime, esso contiene almeno 250 miliardi di frammenti di plastica e sono almeno 134 le specie vittime dell’ingestione di questo materiale, tra cui 60 di pesci, 3 di tartarughe marine, 9 di uccelli marini e 5 di mammiferi. I dati dei monitoraggi di Legambiente sui rifiuti galleggianti in mare e spiaggiati rilevano che la plastica rappresenta mediamente il 92% degli oggetti osservati, con un’incidenza del monouso del 37%. Si parla soprattutto di imballaggi di alimenti, bottiglie, involucri di dolciumi, cotton fioc, pannolini, prodotti di igiene intima, ma anche cartucce di fucili. “Il disegno di legge Salvamare è un tassello importante nella lotta all’inquinamento dai rifiuti che colpisce pesantemente il mare, una sfida mondiale a cui l’Italia sta dando il proprio contributo anticipando spesso gli altri paesi europei” afferma Ciafani.
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