Nubi mammatus: lo spettacolo offerto dai temporali

Dall’aspetto talvolta minaccioso, le nubi mammatus sono formazioni nuvolose generalmente associate ad intensi fenomeni temporaleschi. Ma, nonostante ciò, non sono queste nubi ad essere responsabili della precipitazione, anzi in alcuni casi segnalano la fine stessa del temporale.

Mammatus e nube a incudine

Ma procediamo con ordine.

Innanzitutto, la genesi di un temporale attraversa diverse fasi e nei casi più intensi comporta la risalita dell’aria fino a quote molto elevate, talvolta fino alla tropopausa (12-15 Km).

Queste raffiche di vento verticali sono dette updraft e hanno come conseguenza l’espansione e il raffreddamento dell’aria, con successiva condensazione del vapore acqueo.

Questo dà origine alle nubi cumuliformi e torreggianti che di solito si avvistano in presenza di intensi temporali. Come detto pocanzi, quando questa dinamica permette la risalita dell’aria fino alla tropopausa, è possibile assistere alla formazione delle cosidette nubi a incudine. L’aria qui incontra un’inversione termica, cioè aria più calda negli strati superiori che ne impedisce la risalita, costringendo la nube a distendersi orizzontalmente come in presenza di una barriera invisibile.

Schema degli elementi presenti nella cella temporalesca. Visibili le mammatus sul lato dell’anvil (nube a incudine)

Ed è proprio in queste regioni della nube a incudine che generalmente si originano le nubi mammatus.

A queste altezze nella nube cumuliforme sono presenti non solo goccioline di acqua ma soprattutto cristalli di ghiaccio e acqua sopraffusa.  Quando il temporale si smorza e l’incudine si è distesa per molti chilometri dalla struttura principale il ghiaccio comincia a ricadere sotto il suo peso.

Nubi mammatus

Cadendo però, i cristalli di ghiaccio escono dall’area occupata dalla nube e incontrano zone in cui l’aria è più secca, andando incontro alla sublimazione.  Se questo meccanismo si verifica su un’area abbastanza ampia della nube, il risultato è una struttura coerente di nubi, caratterizzate da vistose protuberanze sviluppate verso il basso, le mammatus appunto. Lo spettacolo che ne deriva può essere davvero affascinante.

Articolo di Stefano Della Fera del 29 Aprile 2019 alle ore 19:57

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