Superate le 415 ppm. Il picco registrato era stato previsto dagli scienziati, che parlano di un ulteriore aumento in autunno.
Anche gli scienziati britannici del Met Office Hadley Centre avevano confermato questa previsione: la quantità di CO2 in atmosfera ha superato le 415 parti per milione (ppm). Le stime vengono effettuate annualmente in base ai dati sulla produzione dei fattori che influenzano la quantità in atmosfera. Il rapporto 2019 riportava un valore che proprio a maggio (il momento di picco annuale) toccava i 415 ppm. Secondo le statistiche questo valore dovrebbe subire un calo nei mesi successivi fino a ottobre – per effetto della crescita della vegetazione – per poi risalire in autunno, probabilmente per superare nuovamente la quantità attuale.
Il nuovo record registrato dal Mauna Loa Observatory delle Hawaii segna un valore mai visto da 800.000 anni, come affermano gli esperti dell’osservatorio gestito dalla Scripps Institution of Oceanography. Agli inizi del ‘900 il livello era di 300 ppm, mentre a partire dal 2016 sono stati superati stabilmente i 400 ppm. Si tratta di un valore in costante crescita dagli anni ’60, che non accenna a diminuire. Già all’epoca era viva la consapevolezza sul danno procurato a livello globale, ma i combustibili fossili continuano a bruciare e la CO2 a crescere in atmosfera.
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