Antibiotici, i fiumi del mondo contaminati a livelli record

Onu: l’aumento della resistenza batterica potrebbe causare la morte di 10 milioni di persone entro il 2050.

I fiumi del mondo sono contaminati da altissimi livelli di antibiotici, superando i limiti di sicurezza anche di 300 volte. È quanto afferma uno studio realizzato da un team di scienziati dell’Università di New York, che hanno effettuato i test sui fiumi di 72 paesi. I ricercatori hanno analizzato 14 antibiotici più comuni, la cui  presenza è stata riscontrata nel 65% dei siti monitorati, ovvero in due terzi dei casi. L’antibiotico più trovato è il trimetroprim, usato per le infezioni urinarie, presente in 307 siti su 711, mentre il primato per il superamento dei livelli di sicurezza va alla ciprofloxacina, trovato in 51 campioni. Gravissima la situazione in Bangladesh, dove il metronidazolo, usato principalmente per alcune infezioni batteriche della pelle e della bocca, risultava di 300 volte superiore rispetto ai livelli consentiti.

I risultati dello studio evidenziano una situazione generale preoccupante, con i picchi più elevati in Asia e Africa. Oltre al Bangladesh, i siti maggiormente contaminati sono stati trovati in Kenya, Ghana, Pakistan e Nigeria, mentre in Europa il sito più inquinato si trova in Austria. Non si risparmiano fiumi “storici” come il Tamigi, contaminato da 5 antibiotici diversi, la cui concentrazione totale è di 233 nanogrammi per litro.

Gli alti livelli di queste sostanze nei fiumi è motivo di forte preoccupazione per gli scienziati, che temono lo sviluppo di una resistenza da parte dei batteri. “Molti dei geni di resistenza che vediamo nei patogeni umani provengono da batteri ambientali”, spiega il professor William Gaze, un ecologo microbico dell’Università di Exeter. La contaminazione avviene attraverso i rifiuti umani e animali, le perdite dal trattamento delle acque reflue e le produzioni di medicinali. La sua diffusione nei sistemi fluviali rappresenta un fattore di rischio rilevante, nonché una condizione di allarme globale. L’ONU stima in proposito che l’aumento della resistenza agli antibiotici potrebbe causare la morte di 10 milioni di persone entro il 2050.  

Oltre la necessità di provvedere quanto prima alla bonifica dei siti contaminati e di una regolamentazione più severa, i ricercatori hanno sottolineato l’importanza di approfondire la conoscenza sulla contaminazione da antibiotici in scala globale, che nei paesi in via di sviluppo – i più colpiti dal problema – sembra essere ancora un argomento ricco di lacune.