I progetto nasce dalla collaborazione di Regno Unito, USA e Europa, per preservare la Terra da attività solari potenzialmente distruttive.
Un nuovo sistema meteorologico spaziale nascerà dalla collaborazione di Regno Unito, Stati Uniti e Europa, per prevedere le tempeste solari mortali e proteggere la Terra, i satelliti e gli astronauti dai loro effetti. I ricercatori stanno sviluppando uno strumento che verrà inviato nelle profondità dello spazio per monitorare il vento solare, ossia il plasma magnetizzato che viene costantemente emesso dal sole. Secondo quanto afferma l’Agenzia Spaziale del Regno Unito, lo strumento sarà in grado di fornire informazioni tempestive su condizioni atmosferiche pericolose imminenti. “Le condizioni meteorologiche spaziali possono potenzialmente causare gravi disagi alle infrastrutture satellitari e terrestri, quindi è essenziale adottare misure per mitigare questa minaccia migliorando la nostra capacità di prevedere attività solari estreme”, ha affermato Graham Turnock, amministratore delegato dell’Agenzia.
Il pericolo legato ai disturbi meteorologici spaziali è abbastanza serio da rientrare nello spettro delle emergenze umanitarie, dato il potenziale di distruzione. L’ultimo grande disturbo meteorologico spaziale risale al 1859, quando una tempesta geomagnetica colpì il pianeta in quello che è ora noto come l’evento di Carrington. Anche nel luglio 2012 la Terra è scampata ad una tempesta estrema che ne tagliò l’orbita scontrandosi con un veicolo spaziale.
Negli ultimi anni le tempeste solari hanno causato problemi di media rilevanza sulla Terra, disturbandone il campo magnetico. Si è trattato di eventi minori, ma una tempesta solare potente potrebbe rivelarsi catastrofica. Il timore degli scienziati riguarda la possibilità che un’importante espulsione di materiale magnetico dal sole – si parla di miliardi di tonnellate – possa distruggere i sistemi di comunicazione della Terra, interrompendo il funzionamento dei satelliti di comunicazione, i sistemi GPS e i trasporti aerei.
Il nuovo sistema, afferma Turnock, fornirà riparo da eventi meteorologici spaziali potenzialmente dannosi. L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha investito 8 milioni di euro nel progetto, che sarà realizzato in collaborazione con i ricercatori del Mullard Space Science Laboratory dell’UCL, della NASA e della National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti.
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