Un nuovo eco-carburante per ridurre l’impatto ambientale del trasporto aereo

Si ottiene sfruttando l’energia solare e le biomasse provenienti da scarti agricoli e forestali.

Uno studio pubblicato su Nature Energy fa luce sulla possibilità di rendere i trasporti aerei molto meno impattanti, grazie all’utilizzo di materiali fotocatalitici, ovvero capaci di sfruttare l’energia solare per trasformare le biomasse derivanti da residui agricoli e forestali in carburante per aeromobili. La ricerca è stata condotta da Cina, Italia, Francia e Germania, con l’obiettivo di modificare l’impatto di un settore che continua a crescere.

Le emissioni di gas serra provenienti dal trasporto aereo al livello globale sono più che raddoppiate dal 1990. Secondo le previsioni, nel 2050 questo settore insieme a quello dei trasporti marittimi produrrà circa il 40% delle emissioni globali di Co2. Trovare una soluzione più ecologica è quindi una necessità impellente, a fronte di una situazione atmosferica allarmante annunciata da tempo dalla comunità scientifica.

Il processo prevede la scissione delle molecole di partenza in componenti più piccole mediante “stem explotion”, ovvero un getto di vapore ad alte temperature che in seguito consente di modificare ulteriormente il liquido ottenuto, spiega Paolo Fornasiero del Cnr-Iccom. Viene dunque aggiunto un fotocatalizzatore, cioè un materiale che risponde alla luce solare. In tal modo si sviluppa una reazione chimica che produce idrogeno e altre molecole molto simili al diesel.

Un ultimo step consente di trasformare questo composto in un combustibile a minor impatto ambientale, che non utilizza carbonio fossile e di conseguenza inquina meno. Il carburante ottenuto sfrutta infatti le risorse riciclabili ottenute dalle biomasse, “prodotti di scarto che costituiscono la più grande fonte di carbonio in natura, circa 120 miliardi di tonnellate di materia per anno”, afferma Feng Wang, uno degli autori dello studio.