L’isola e la sua ricca fauna di leoni marini e uccelli sono stati fortemente danneggiati dall’eruzione.
Una delle maggiori colonie di leoni marini Steller è stata distrutta dall’eruzione del vulcano Raikoke, nell’arcipelago delle isole Kuril. Gas e ceneri fino a 13 chilometri di altezza hanno colpito l’isola il 22 giugno, decimando la fauna selvatica e la vegetazione che popolavano ricche il paesaggio verdeggiante. Un prezioso ecosistema che la North Pacific Wildlife Consulting, fondata e guidata dallo scienziato Vladimir Burkanov, monitorava da circa 30 anni e che ora ha potuto constatare l’assenza di cuccioli di leoni marini e di foche che erano sotto osservazione da lungo tempo.
I dati del censimento dopo l’eruzione hanno causato grande amarezza nei ricercatori, che non hanno trovato più alcuna colonia. “Semplicemente non esistono più. Sembra che ci sia stata un’esplosione nucleare “, dichiara Burkanov. Pochissimi sopravvissuti sono stati rinvenuti tra le ceneri, tra cui alcuni nidi di volatili, il che lascia sperare per una futura ripresa della fauna selvatica sull’isola.
L’eruzione, visibile anche Stazione Spaziale Internazionale, ha arrecato gravi danni al territorio, dove prosperava la vita selvatica. In relazione al grado di distruzione dell’evento, è sorprendente la sopravvivenza di alcuni esemplari. “Ci auguriamo solo che la fauna selvatica locale possa riprendersi presto”, afferma Eugene Kaspersky, impegnato nella spedizione sulle isole Kuril.
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