Il fascio di luce colorata è stato avvistato per la prima volta nel 2016 e da allora non smette di incuriosire gli scienziati.
Noto come “Steve” (Strong Thermal Velocity Enhancement), il misterioso fenomeno celeste continua ad incuriosire la comunità scientifica. La scia luminosa si presenta bianca e violacea ed è stata avvistata per la prima volta nel 2016 da un cittadino canadese. Non si tratta di una comune aurora, ma di un fenomeno unico di origine misteriosa. Un recente studio pubblicato su Geophysical Research Letter lo conferma: Steve è un fascio di luce dalle caratteristiche mai osservate prima.
Pur avendo un aspetto piuttosto simile a quello di una comune aurora, la strana scia di luce è stata esaminata e confrontata per comprendere il tipo di emissioni che genera e con quali lunghezze d’onda. Le aurore sono il risultato dello scontro tra particelle cariche e ionosfera, che in tal modo si riscaldano e generano fasci di luce. I colori emessi suggeriscono la provenienza della luce, se da molecole di azoto o ossigeno. Nel caso di Steve è stato riscontrato un processo differente, ovvero si è scoperto che la luce colorata non proviene dallo scontro di molecole nella ionosfera, ma da una fonte di calore sconosciuta, che potrebbe raggiungere migliaia di gradi.
La scoperta di un nuovo fenomeno celeste e del modo in cui viene generato potrebbe essere, oltre che affascinante, utile agli scienziati per comprendere meglio i processi che coinvolgono le molecole nella ionosfera, ma anche le possibili influenze sulla Terra, soprattutto riguardo i sistemi GPS e le comunicazioni.
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