In Australia l’acqua sta finendo, si avvicina il “Day Zero”

Secondo l’AFP oltre una dozzina di città sono già senz’acqua, mentre molte potrebbero esaurire le risorse idriche prima della fine dell’anno.

Secondo Agence France Presse (AFP), l’intensificarsi dei cambiamenti climatici e l’ondata senza precedenti di siccità e carenza idrica che ha colpito l’Australia stanno accelerando il conto alla rovescia per il cosiddetto “Day Zero”, il giorno in cui le risorse di acqua potabile si esauriscono del tutto. Suona apocalittico, ma quel giorno potrebbe avvicinarsi per buona parte del continente, con oltre una dozzina di città nella parte orientale che sono già senz’acqua. Molte altre, affermano le autorità, potrebbero resistere soltanto pochi mesi ed esaurire le ultime risorse idriche prima della fine dell’anno.

La criticità della situazione sta creando non pochi disagi e timore tra gli abitanti delle zone più colpite, i quali, riferisce l’AFP, sono preoccupati per la sopravvivenza. La siccità sta costringendo molte aziende agricole a cessare l’attività e non mancano i furti d’acqua, secondo quanto riferito dalle autorità. Se l’acqua è un bene razionato da diversi anni in Australia – nel 2007 il governo fu costretto a chiudere alcuni bacini che alimentavano il 40% delle risorse idriche del Paese – oggi è spinto al limite, con rischi anche per la salute delle persone. Quando il livello dell’acqua dei laghi scende, infatti, le polveri di acido solforico sono esposte all’aria, diventando un agente inquinante e una minaccia per la salute.

Secondo un rapporto del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (CSIRO), nel sud est del continente le precipitazioni sono destinate a diminuire ulteriormente. Ciò andrà inevitabilmente a gravare sulla drammatica situazione australiana, di cui è un’immagine emblematica il fiume Murray, che scorre per 2.500 km attraversando tre Stati e che da diversi anni non arriva più al mare.