Antartide: nel ghiaccio millenario la risposta ai cambiamenti climatici

Una nuova perforazione consentirà di raggiungere i 3 km di profondità sotto la calotta glaciale, dove le capsule intrappolate potrebbero fornire indizi cruciali sulle conseguenze del cambiamento climatico.

 “Quello che stiamo progettando per i prossimi anni è di risolvere uno degli ultimi grandi problemi della scienza del clima”, afferma il glaciologo Tas Van Ommen in merito all’indagine in programma dell’Australian Antarctic Division (AAD), che prevede la perforazione del ghiaccio millenario antartico. Lo studio sarà effettuato grazie ad un nuovo strumento di perforazione che consente di raggiungere i 3 chilometri sotto la superficie di ghiaccio e può resistere a -55%, con l’obiettivo di esaminare le profondità remote del continente.

Il ghiaccio sepolto potrebbe contenere informazioni cruciali non solo sul passato dell’Antartide, ma di tutto il pianeta. I ricercatori sperano di utilizzare le bolle intrappolate nel ghiaccio per poter prevedere gli effetti della CO2 sul clima terrestre. “Queste minuscole bolle sono capsule temporali dell’atmosfera passata”, spiega Van Ommen. “Vogliamo ottenere quel ghiaccio, analizzare le capsule temporali e capire cosa ha fatto [l’anidride carbonica] in quel periodo – circa un milione di anni fa, quando il clima stava cambiando”.

Secondo Ommen, l’anidride carbonica è strettamente legata ai cambiamenti climatici e le informazioni reperite in quello strato di ghiaccio, che si ritiene abbia circa 1,5 milioni di anni, potrebbero svelare le possibili conseguenze delle nostre emissioni sull’atmosfera terrestre a lungo termine. Ma raggiungere una tale profondità nel continente, oltre ad essere un’impresa ambita da numerosi progetti internazionali, rappresenta una grande sfida. La perforazione dovrebbe iniziare nel 2021 e durare circa 4 anni.