Il 25 settembre sulle acque dell’Oceano Atlantico la tempesta tropicale Lorenzo diventava un uragano di categoria 1. Da lì a pochi giorni, tra il 28 e il 29 settembre, l’uragano si è intensificato rapidamente raggiungendo la categoria 5 nella scala Saffir-Simpson con venti a 250 km/h.
L’uragano non ha prodotto danni perché lontano dalla terraferma, ma è entrato nella storia per un altro aspetto: Lorenzo è stato l’uragano di categoria 5 più vicino all’Europa mai registrato. In altre parole, non era mai stato osservato un uragano con questa intensità così ad est e così a nord in Atlantico.
Generalmente, gli uragani in Atlantico si originano a partire da depressioni posizionate sulle coste dell’Africa Occidentale per poi essere sospinti verso ovest dai venti alisei. Per questo motivo, gli uragani raggiungono le coste americane e mai quelle europee.
In questo caso, l’uragano Lorenzo è riuscito ad intensificarsi e a raggiungere la sua massima intensità molto ad est (oltre i 45 ° ovest) e molto a nord. Dall’immagine dei venti (in basso) si nota come la traiettoria dell’uragano abbia virato molto presto in direzione nord-est senza proseguire ad ovest.
In questa regione l’uragano si sta indebolendo, a causa dei flussi delle medie latitudini e delle temperature più basse dell’Oceano, ma secondo le ultime proiezioni tra martedì e mercoledì raggiungere le Azzorre ancora come uragano di categoria 2. Procedendo in direzione nord-orientale nella giornata di venerdì potrebbe raggiungere l’Irlanda, non più come uragano ma come un intenso ciclone extra-tropicale.
Per avere maggiori informazioni sulla traiettoria bisognerà attendere ancora qualche giorno.
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